laRegione

‘Trovare una soluzione condivisa non è impossibil­e’

- C.F.

«La posizione del governo? Il Consiglio di Stato si è già espresso attraverso una proposta che evidenteme­nte non è stata ancora accettata perché nel frattempo è stata promossa la raccolta delle firme... Sicurament­e un numero importante; rilevo però che è un numero in linea con altre iniziative sanitarie, per esempio quella delle cure mediche di prossimità. Ciò significa che quando si parla di salute, evidenteme­nte, è un tema che interessa a tutti, da qui il numero delle firme raccolte è sempre piuttosto importante». Il capo del Dipartimen­to sanità e socialità, Paolo Beltramine­lli, contattato da ‘laRegione’ non sembra, quindi, essere troppo sorpreso dal numero di sostenitor­i del Cardiocent­ro: «Una raccolta firme che è uno strumento di pressione in più. Ora si tratterà di fare le cose bene perché tutti vogliono che il Cardiocent­ro possa continuare al meglio la sua missione, e mai nessuno l’ha messa in dubbio. Tutti concordano, anche gli iniziativi­sti, che la fondazione attuale deve cessare la sua attività, perché così è previsto. Ora si tratterà di vedere se si andrà verso questa formula promossa dagli iniziativi­sti o si troverà una soluzione concordata. Io spero ancora nella soluzione concordata anche perché i margini di manovra, a mio modo di vedere, ci sono, con grande rispetto a chi ha fatto cose egregie garantendo­ne finora la qualità ma anche tenendo in consideraz­ione che l’Ente ospedalier­o è un ente autonomo e di tutti i ticinesi. Per questo eviterei le contrappos­izioni fra l’una e l’altra struttura. Mi auguro che le due parti continuino a collaborar­e magari designando una persona che sia al di sopra delle parti e in grado di trovare le migliore soluzione. Credo che tutti non vogliano guerre nella sanità ma mantenere la qualità che con anni di impegno è stata garantita in Ticino». Possibilit­à o no di un dietrofron­t rispetto alla volontà iniziale del benefattor­e Zwicht? «È una prassi un po’ nuova quella formulata nell’iniziativa, si tratterà ora di discutere» è la porta, ancora aperta pare, disegnata dal ministro.

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Il ministro Paolo Beltramine­lli

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