Il caso di presunta concorrenza sleale Iss-FaciliTI per servizi a BancaStato torna davanti ai giudici
Il caso è... infinito. Non c’è ancora la parola fine nella vicenda scoppiata nel 2016 di presunta concorrenza sleale che vede contrapposte due società. Due condanne erano state inflitte lo scorso 17 aprile davanti alla Pretura penale di Bellinzona dalla giudice Orsetta Bernasconi Matti, ma ora si va al prossimo round, quello in Corte di appello e revisione penale, i prossimi 17 e (giorno di riserva) 18 dicembre. Gli avvocati difensori, Goran Mazzucchelli e Massimiliano Parli, hanno infatti interposto opposizione contro la sentenza pronunciata in aprile che ha visto la condanna a pene pecuniarie poste al beneficio della sospensione condizionale l’ex direttore e l’impiegato-capo area della FaciliTI, entrambi cinquantenni. La colpa degli imputati? Secondo la Pretura penale avevano strappato alla società Iss, di cui erano in precedenza collaboratori, un appalto milionario relativo ai servizi logistici presso Banca Stato (pulizie, posta interna, manutenzione stabili eccetera). In altre parole avrebbero compiuto concorrenza sleale, in particolare sottraendo e sfruttando dei particolari strumenti informatici di calcolo della Iss (rappresentata nel procedimento dall’avvocatessa Maria Galliani). La Corte di appello e revisione penale sarà presieduta dalla giudice Francesca Verda Chiocchetti (giudici a latere, Giovanna Canepa Meuli e Matteo Tavian). La pubblica accusa è sostenuta dalla procuratrice pubblica, Fiorenza Bergomi. G.G.