Conti, cifre sempre più nere
Preventivo 2018, l’aggiornamento intermedio dei primi 9 mesi prevede un avanzo di 68,3 milioni
Christian Vitta, direttore del Dfe: ‘Finanze più solide danno ossigeno e progettualità’
Il cielo sembra essere sempre più sereno sopra i conti del Canton Ticino. È infatti un avanzo di 68,3 milioni quello registrato nell’aggiornamento intermedio del preventivo 2018, rivisto alla fine di settembre. Viene quindi confermato un trend positivo: rispetto all’ultimo preconsuntivo, si registra un miglioramento di 20,4 milioni. È soddisfatto Christian Vitta, direttore del Dipartimento finanze ed economia (Dfe), che, interpellato dalla ‘Regione’, ricorda come sì, «la situazione è sicuramente positiva», ma che il tutto «debba essere analizzato in prospettiva, visto che, a partire dai cambiamenti in ottica della Riforma fiscale federale, le incertezze non mancano». In più, «bisogna essere ben coscienti che il risultato positivo di quest’anno si basa anche su entrate straordinarie». Perché, è inutile negarlo, la quota parte del Cantone sull’utile della Banca nazionale svizzera e l’aumento delle sopravvenienze d’imposta aiutano a giustificare questa evoluzione. E, per dirla con Vitta, «se una situazione finanziaria è strutturalmente e stabilmente solida si può dirlo considerando almeno un’ottica di medio termine, non le cifre di un preconsuntivo». Cifre che però parlano chiaro: la situazione sta migliorando. Non c’è il rischio che – Ps e Ppd hanno già fatto proposte in questo senso – le forze politiche dopo anni di vacche magre chiedano di allentare la cinghia? «Il rischio ci può essere – rileva Vitta – ma bisogna essere coscienti che se tanto si è faticato per riportare i conti in equilibrio, tanto rapidamente si potrebbe nuovamente scivolare in situazioni negative». Situazioni che, va da sé, «portano a richiedere sforzi che tutti sappiamo essere importanti». Insomma, per il direttore del Dfe «in un’ottica di responsabilità, e meglio, di assunzione di responsabilità condivisa, andrebbe portato avanti un discorso che dà le giuste priorità agli interventi che si vogliono fare, avendo però sempre un occhio di riguardo sulla sopportabilità finanziaria del tutto». E in questo Vitta conferma come «delle finanze tornate ad avere cifre positive danno un po’ di ossigeno per recuperare progettualità da parte dell’ente pubblico, vale a dire la possibilità di pensare a progetti di natura politica e non solo a esercizi di risanamento finanziario». Tra i progetti, chiediamo, figura anche il tema della riforma fiscale cantonale con all’interno la proposta di abbassare del 5% il moltiplicatore cantonale? Stando a nostre informazioni il Consiglio di Stato ha iniziato a discuterne. «Parlerei più di una progettualità che tocca vari settori dell’ente pubblico, dagli investimenti alla politica nell’ambito educativo, sociale, dei trasporti, della sicurezza e anche, sicuramente, in quello fiscale. Questo però è un argomento sul quale si dovrà intervenire non tanto per scelta propria del Canton Ticino, ma perché stanno cambiando le regole del gioco a livello federale». Il tema della riforma fiscale, conclude Vitta, «sarà affrontato nei prossimi mesi, perché dobbiamo prepararci per la votazione federale che arriverà nel maggio 2019».