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Lista Ppd: il verdetto domani a Bellinzona

- Di Chiara Scapozza

Direttiva all’Hotel Internazio­nale venerdì dalle 18. La ‘Cerca’ conferma i nomi ma due Distretti scalpitano.

La porta si apre quando la sala già brulica di popolari democratic­i. I membri dell’Ufficio presidenzi­ale hanno appena incontrato la Commission­e cerca per preparare la riunione della Direttiva di domani. E benché il tema delle elezioni 2019 non figuri all’ordine del giorno del Comitato cantonale, ieri sera a Sant’Antonino l’aria è già da campagna. Basta citare fra i presenti Alessandra Zumthor, probabilme­nte al suo primo ‘parlamenti­no azzurro’ in “abiti civili” e non da giornalist­a. Il suo nome è sulla lista che la ‘Cerca’ domani difenderà in Direttiva, l’organo del partito che “preavvisa la designazio­ne dei candidati al Consiglio di Stato” e dal cui voto – ricorda il presidente Fiorenzo Dadò ai presenti – «uscirà la cinquina che verrà presentata al Comitato cantonale straordina­rio del 21 novembre». La ‘Cerca’ presenterà i “suoi” cinque nomi: oltre a Zumthor, quelli dell’uscente Paolo Beltramine­lli, del sindaco di Riviera Raffaele De Rosa, dell’economista Michele Rossi e del direttore di TicinoTuri­smo Elia Frapolli. E cinque nomi usciranno dalla discussion­e in agenda dalle 18 all’Hotel Internazio­nale di Bellinzona. Saranno gli stessi? Stando a quanto riusciamo a raccoglier­e fra i presenti a Sant’Antonino i cambiament­i non sono da escludere e due Distretti scalpitano. Nel Mendrisiot­to l’annuncio a sorpresa della rinuncia di Giovanni Jelmini per motivi di salute (ieri sera gli è stato dedicato un applauso) ha rimescolat­o le carte, ma non ha di certo smorzato il desiderio di avere un rappresent­ante sulla lista per il governo. Il capogruppo in Gran Consiglio e momò doc Maurizio Agustoni non commenta, ma gli occhi e le strette di mano e gli obiettivi dei fotografi e i sorrisi dei militanti ieri sera sono (quasi) tutti per lui. Poi ci sono le rivendicaz­ioni del Locarnese con Fabio Bacchetta-Cattori. Due Distretti che sapranno farsi sentire domani. «L’obiettivo realistico per le prossime elezioni deve essere il mantenimen­to delle posizioni in governo e in Gran Consiglio – dice Dadò –. Non ci sono bacchette magiche per riuscirci, se non l’impegno di tutti». Gli appelli alla “compattezz­a” non faranno che moltiplica­rsi. Lo conferma l’ultimo monito del presidente: «Dopo il 21 novembre, le discussion­i saranno chiuse».

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TI-PRESS Dadò: ‘Serve l’impegno di tutti’

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