Una cura non necessaria
Il Consiglio federale giudica superflua l’iniziativa degli infermieri Prestazioni di qualità, penuria di personale: per il governo, che rinuncia a un controprogetto, non servono altre misure, né un nuovo articolo costituzionale
L’articolo costituzionale 117a relativo alle cure mediche di base permette già oggi di sostenere il lavoro degli infermieri: per questo motivo il Consiglio federale raccomanda di respingere l’iniziativa popolare denominata ‘Per cure infermieristiche forti’ senza opporle un controprogetto. Il Governo ha trasmesso ieri il relativo messaggio al Parlamento, il quale sarà prossimamente chiamato ad occuparsi dell’iniziativa. «Il ‘no’ al testo non significa che il Consiglio federale non voglia agire», ha detto in una conferenza stampa a Berna il ministro della Sanità Alain Berset. «L’esecutivo è consapevole della situazione e vuole cure di qualità per tutti. Ma è giunto alla conclusione che l’articolo costituzionale approvato nel 2014 sia sufficiente per garantire cure infermieristiche forti», ha aggiunto Berset.
Numerose misure già adottate
Pur condividendo la proposta dei promotori secondo cui le cure infermieristiche e la medicina di famiglia costituiscono un elemento essenziale delle cure mediche di base, il Consiglio federale sottolinea che ha già adottato numerose misure assieme ad altri partner per contrastare la penuria di specialisti nelle professioni infermieristiche. Tra i provvedimenti presi figura il finanziamento di programmi di reinserimento professionale e misure per trattenere il personale nel settore delle cure di lunga durata. Davanti ai media il ministro della Sanità ha evocato il masterplan ‘Formazioni professionali sanitarie 2010-2015’ e gli ulteriori progetti lanciati nel 2016 nel quadro dell’Iniziativa sul personale qualificato, che danno già i primi effetti positivi: il numero di diplomi nella formazione di base sta aumentando. Secondo Alain Berset, un altro motivo per respingere l’iniziativa è il fatto che gli infermieri non dovrebbero più aver bisogno di una ricetta medica per farsi pagare talune prestazioni legate alle cure. «Queste sarebbero fatturate direttamente a carico dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie, cosa che provocherebbe costi supplementari indesiderati per il settore», ha rilevato il consigliere federale friburghese.
Valorizzare la professione
L’iniziativa è stata dichiarata formalmente riuscita nel dicembre 2017. Il testo è stato lanciato dall’Associazione svizzera infermiere e infermieri (Asi), coadiuvata da un comitato formato da parlamentari di vari partiti, per valorizzare la professione infermieristica e per combattere la mancanza di personale. La proposta di modifica costituzionale chiede che Confederazione e Cantoni investano nella formazione in questo settore, migliorino le condizioni quadro (tra cui orario di lavoro, servizi di picchetto e possibilità di formazioni continue) e riconoscano a livello di legge l’au-
tonomia di lavoro degli infermieri, così come salari appropriati.
Bisogni scoperti
Stando a un rapporto risalente al 2016, occorreranno circa 40mila persone supplementari negli ambiti delle cure e dell’accompagnamento dei pazienti entro il 2025. I bisogni saranno maggiori nei servizi di aiuto e di cure a domicilio, nelle cliniche di rieducazione e negli istituti medico-sociali. Lo scarto tra la domanda di cure infermieristiche della popolazione e il personale formato disponibile si accentua sempre di più. Nel corso degli ultimi cinque anni, solamente il 43% del numero di infermieri necessari è stato formato, secondo l’Asi.