Invariato all’1% il tasso minimo Lpp
Il Consiglio federale non segue il preavviso della Commissione. Reazioni contrastanti.
Berna – Il tasso d’interesse minimo della previdenza professionale obbligatoria sarà mantenuto all’1% il prossimo anno. Lo ha deciso ieri il Consiglio federale, sorprendendo non pochi osservatori e suscitando reazioni contrastanti. Questo tasso determina il rendimento minimo che deve essere corrisposto sul capitale vecchiaia risparmiato nell’ambito della parte obbligatoria del 2o pilastro. Sono presi in considerazione il rendimento delle obbligazioni della Confederazione e l’andamento dei mercati azionari, obbligazionari e immobiliare. La scorsa primavera il metodo di calcolo è tuttavia leggermente cambiato. A fine settembre, con la nuova formula si otteneva un tasso dell’1,03%. A fine luglio, data di riferimento usata a inizio settembre dalla Commissione federale della previdenza professionale (Commissione Lpp) nel formulare la propria proposta (0,75%), era ancora dello 0,78%. In una nota, il Consiglio federale fa notare che – considerando tutti i fattori, in particolare il buon andamento dei mercati finanziari nel 2017 e il basso livello del tasso d’interesse minimo – “quest’anno una riduzione non è giustificata”. Casse pensione e associazioni padronali non sono d’accordo. L’Unione svizzera degli imprenditori (Usi) critica il nuovo metodo di calcolo. Senza fondati motivi, a suo dire, il Consiglio federale avrebbe improvvisamente inaugurato una nuova prassi, scavalcando la Commissione Lpp. Questa dovrebbe in futuro poter fissare in maniera indipendente il tasso: solo così si avrà la garanzia che quest’ultimo rifletta davvero le realtà economiche, scrive l’Usi. Delusa anche l’Associazione svizzera degli istituti di previdenza. L’Asip chiede ora una rapida revisione della Lpp e soprattutto un abbassamento del tasso di conversione, che determina l’entità delle rendite. Tutto sommato soddisfatta l’Unione sindacale svizzera (Uss). Ma i problemi del 2o pilastro “restano importanti”, si legge in una nota. Il perdurante calo del livello delle rendite rimanda alle calende greche l’obiettivo costituzionale di garantire – attraverso le rendite di 1o e 2o pilastro – un adeguato mantenimento di un adeguato tenore di vita. Bisogna quindi aumentare le rendite anziché diminuirle, scrive l’Uss.