Di nuovi e vecchi flussi
La più grande comunità straniera allo specchio: l’emigrazione dall’Italia torna a crescere e oltre alla ‘fuga dei cervelli’, riprendono gli arrivi di persone meno istruite
«Oggi si usa piuttosto il termine di ‘nuova mobilità’». Cambia la terminologia, ma l’argomento resta di quelli più o meno costantemente d’attualità: i flussi migratori. E per la quarta volta sarà al centro di un convegno organizzato sabato al Canvetto luganese dal Comites ticinese, il Comitato degli italiani all’estero. «Il tema delle migrazioni è tornato parecchio in auge negli ultimi anni – valuta Mauro Massoni, nuovo console generale italiano a Lugano – e sono diversi gli aspetti inediti o che si ripropongono». Tra questi, come dimostrano alcuni recenti studi, il fatto che l’Italia non solo sia – come riportano le cronache – porto d’immigrazione, ma sia tornata a essere Paese d’emigrazione. «Solo nel 2017 sono state registrate 140’000 partenze, ossia un aumento del 3% rispetto all’anno precedente – illustra il diplomatico – e considerato che molti non si annunciano, riteniamo che la cifra reale sia circa doppia». Sono circa 5 i milioni d’iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire) e altrettanti gli stranieri che vivono legalmente nel Belpaese. In Svizzera, come in Ticino, rappresentano largamente la comunità estera più numerosa: «Solo nel cantone, conteggiando anche le doppie nazionalità, si parla di oltre 120’000 persone» constata il presidente di Comites, Silvio Di Giulio. Numeri massicci di un fenomeno in evoluzione. «Resta sempre il problema della ‘fuga dei cervelli’ – constata Massoni –, ma sta riprendendo anche il flusso delle persone con un basso livello culturale. Inoltre, un aspetto inquietante è che sta aumentando il numero di persone sopra i 50 anni che lasciano l’Italia per motivi economici». Seppur i dati macroeconomici indichino infatti che la recessione sia superata, la crescita resta flebile e la crisi non pare passata. «Altri due trend recenti riguardano l’emigrazione per motivi fiscali – si scelgono spesso la Spagna e il Portogallo o l’America Latina, dove la vita costa meno – e la cosiddetta emigrazione di rimbalzo: si tratta di persone, già di una certa età, migrate in passato e poi rientrate in Italia per godersi la pensione e che oggi sono indotti, per motivi di vario genere, a rientrare nel Paese d’immigrazione. A essere cambiata è anche la geografia della provenienza (cfr. infografia, ndr)». Al convegno, che inizierà alle 8.45 e durerà fino alle 13 circa, si susseguiranno relazioni non solo sul fenomeno migratorio in generale, ma anche sullo specifico rapporto fra Italia e Svizzera in questo contesto.