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L’‘ebbrrrezza’ dell’auto

In viaggio, dal simulatore di guida alle massime espression­i della grafica e del design in una mostra e un’appendice da scoprire

- Di Daniela Carugati

Basta afferrare il volante, reale, di una Ferrari rosso fuoco del tutto virtuale, per sentirsi trasportat­i dal brivido della velocità (seppur apparente), che ha un che di Futurista. Scivolare nel sedile del simulatore di guida sistemato all’ingresso dello Spazio Officina di Chiasso e lanciarsi nel circuito mutuato da una pista austriaca restituisc­e una ebbrrrezza tutta Marinettia­na. E l’effetto vale anche per i ‘piloti’ più prudenti, per qualche minuto dei novelli Nuvolari. Una trovata sorprenden­te, non c’è che dire, quella escogitata dai curatori, Marco Turinetto del Politecnic­o di Torino e Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo, e sistemata lì, nel bel mezzo di una rassegna espositiva che, certo, ha ben altre aspirazion­i; per dirne una avvicinare un pubblico variegato alla grafica d’artista. Ma le vie della cultura sono infinite e misteriose. E spesso e volentieri fanno centro (come a Chiasso). Del resto, può sembrare strano, ma l’arte riesce anche a fare da paciere. A riconcilia­re persino con la scatola di lamiera che oggi, sempre più spesso, ci imprigiona nel traffico della nostra realtà urbana. Infatti, la mostra (‘Auto che passione! Interazion­e fra grafica e design’) che ha messo in piedi fino al 27 gennaio il m.a.x. museo cittadino – con un’appendice conturbant­e allo Spazio Officina, questa in allestimen­to sino al 9 dicembre – ci ridà l’auto decisament­e sotto un’altra veste (è proprio il caso di dirlo). Potere della grafica e del design che parla dai manifesti, oltre una cinquantin­a, e prende forma nelle vetture icona, una dozzina, che sanno far sognare a ogni età.

Specchio del costume

Ecco che, ancora una volta, il progetto espositivo degli spazi chiassesi non ha solo il pregio di raccontarc­i una storia – in questo caso quella dell’auto per immagini e stile, rendendola riconoscib­ile dagli inizi del Novecento (e ancor prima) ai giorni nostri –, ma fa di più. Con sapienza ci permette di guardarci allo specchio, mettendoci a confronto con l’evoluzione del costume che diventa quotidiani­tà. A ben vedere ciascuno può ritrovare un po’ di sé e della sua memoria in uno dei grandi cartelloni pubblicita­ri, quanto mai evocativi, in uno degli oggetti da col-

lezione (volanti, clacson d’epoca) o dei modellini d’automobile che sanno d’infanzia proposti nelle sale. Di sicuro passare dalle Balille e le Isotta Fraschini di ‘carta’ alle Lamborghin­i 400 GT e alle De Tomaso Pantera GTS può anche dare la vertigine. Mentre ritrovarsi a tu per tu con una Prinetti&Stucchi del 1899 – in sostanza una carrozza senza cavalli – riporta ai pionieri. Certo anche la Torpedo del 1933 non sarà blu come quella cantata da Gaber ma è sempre un bel vedere. Sia chiaro, l’auto in mostra al m.a.x museo e allo Spazio Officina è tutt’altro che un tuffo nella nostalgia. A proiettare nel

futuro (che è già presente) a velocità supersonic­a ci pensa poi il prototipo della Iso Rivolta vision 2017 firmata da Zagato. In altre parole la vettura su misura: dalla potenza del motore ai colori delle fodere. E il bello è che è nata su ‘playstatio­n’, la nuova frontiera della progettazi­one. Di esemplari simili ne sono già stati prenotati 5 da ‘amateur’ facoltosi.

Per saperne di più

Quella dell’automobile, insomma, è una lunga storia. Oltre al duplice percorso espositivo, il Centro culturale Chiasso ha voluto, quindi, proporre altri momenti di incontro. Oggi, da casa, alle 20.45 ci si potrà sintonizza­re su Sky Art (Artbox). Domani, alle 20.30, lo Spazio Officina accoglierà il design director california­no Mike Robinson, il quale si intratterr­à su ‘Car Design, tra passato e futuro’ in una conferenza (a ingresso libero). Per l’occasione il museo resterà aperto sino alle 22.30. Sabato sera, invece, alle 20.30 ci si sposterà al Cinema Teatro per assistere allo spettacolo ‘Nel segno del toro. La vita, il mito, la storia di Ferruccio Lamborghin­i’, di e con Lorenzo Guandalini e con la partecipaz­ione di Chiara Bolognesi e Sara Devecchi. Un progetto integrato museo-teatro che abbinerà pure una visita guidata alla mostra (alle 18) e un aperitivo nella hall del m.a.x. museo (alle 19.30): biglietti in vendita al museo e al Cinema Teatro. Non mancherà neppure la possibilit­à di cimentarsi in uno dei laboratori didattici organizzat­i dal museo. Il primo è previsto per sabato 24 novembre, dalle 15 alle 17, ed è consigliat­o anche per i più piccoli. Il tema? Immancabil­e: ‘Rosso... Ferrari’. Sarà un modo per andare alla scoperta dei colori partendo dal mitico marchio italiano e dalla storia delle gare automobili­stiche.

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Citroën, manifesto del 1920, Giovanni Manca
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‘Donne e motori’, bozzetto, Franco Mosca (sopra). Prototipo avvenirist­ico (sotto)

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