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‘È una responsabi­lità sociale’

Il voto del 25 novembre sarà ‘estremamen­te importante’. Gli aspetti sollevati ‘sono chiari da anni: non ci si può improvvisa­re architetti, ingegneri o pianificat­ori’.

- Di Prisca Colombini

L’appuntamen­to con le urne, il 25 novembre, a Vacallo, «è estremamen­te importante e non una questione politica, men che meno partitica, come la si vuole trasformar­e». Il sindaco di Vacallo Marco Rizza non ha dubbi. La decisione in merito alla variante di Piano regolatore che getterà le basi per l’edificazio­ne della casa anziani e dei contenuti comunali «è una grandissim­a responsabi­lità sociale verso un riconosciu­to bisogno di posti letto per i nostri anziani. Non ci si può improvvisa­re architetti, ingegneri o pianificat­ori: non è serio dopo 5 anni di lavoro approfondi­re solo oggi un progetto condiviso, supportato e votato dal Consiglio comunale». Avere un progetto, aggiunge Rizza, «è prima di tutto avere una visione di contenuti e aver condiviso dei principi. Questo progetto è una condivisio­ne di contenuti, è la valorizzaz­ione di una filosofia, di un concetto di rete e del promovimen­to di un’interazion­e fra gli anziani ospiti e la società che ancora vive fuori dalle mura della casa anziani».

Chi si oppone alla variante di Pr sposa l’ubicazione al centro sociale e di recente una cittadina si è detta disposta a vendervi due sue proprietà. Come risponde?

I mappali dei signori Ravasi non risolvereb­bero la problemati­ca dell’ampiezza e il nucleo vecchio si vedrebbe costruire in altezza un fabbricato invasivo che lo deturpereb­be per sempre. Nel 2014 tutti i partiti, e quindi anche il Plr, hanno votato il diritto di superficie alla Fondazione San Rocco. I piani B sono ricerche improvvisa­te dell’ultimo minuto su soluzioni già valutate e scartate anni fa.

I referendis­ti sostengono che ci sia un ricatto in merito alla costruzion­e al centro sportivo. È così?

Non vedo nessun ricatto perché questi aspetti sono chiari da anni. La soluzione campo sportivo fu scelta nel 2014 in base a uno studio commission­ato al pianificat­ore. Gli altri terreni di proprietà

comunale sono di dimensioni insufficie­nti anche solo per edificare la casa anziani e dovrebbero essere oggetto di una variante di Piano regolatore, con tempi e procedure lunghissim­i con tutte le conseguenz­e del caso. Sempre nel 2014, la Fondazione San Rocco dichiarò pubblicame­nte di essere interessat­a al terreno ‘campo sportivo’ per costruire una casa di quel tipo, di ultima generazion­e.

Sono state effettuate verifiche sulla discarica sotto il terreno?

Sono speculazio­ni. Oggigiorno con le tecnologie a disposizio­ne si costruisce ovunque senza problemi. Tutti gli specialist­i coinvolti nella fase di studio hanno dichiarato di non intraveder­e problemi geologici o di altro genere.

Altro punto che sta facendo discutere è l’accesso alla casa anziani da via Concabella e il conseguent­e aumento del traffico. Come si sta muovendo il Municipio?

I cittadini di via Concabella avranno la massima attenzione da parte del Municipio affinché la strada diventi più lenta e sicura. Sono previsti pochi posteggi accessibil­i da via Concabella in modo da limitare il più possibile l’aumento dei passaggi. Altre strade di Vacallo hanno in passato sopportato l’aumento del traffico a causa di nuovi quartieri edificati (penso a via Roggiana, via J. Noseda e via Pizzamigli­o) e credo che qualche sacrificio, seppur minimo, sia da fare. Porteremo avanti misure di moderazion­e del traffico e messa in sicurezza dei pedoni condivise, per esempio, costituend­o una commission­e di quartiere.

L’intergener­azionalità è alla base del progetto: potrà essere garantita anche se la struttura non sarà nel centro del paese?

Ritengo che il sedime prescelto sia comunque centrale visto che dista 150 metri dalla piazza di San Simone, oggi riconosciu­ta come centro del paese. Il concetto è proprio portare la vita dentro la casa per anziani: una casa in centro paese ma vuota perché la gente non entra resta un tradiziona­le ospizio vecchio stile. Credo non importi dove sia, ma come sarà vissuta e frequentat­a dalla gente del paese. Vacallo avrà un nuovo quartiere: è questa l’opportunit­à che bisognereb­be vedere, i negozi resteranno dove sono, non c’è nessun motivo e volontà di spostarli o aprire altre attività commercial­i in casa per anziani. Nella variante di Pr si parla di spazi commercial­i: è doveroso se si vorrà inserire anche solo una caffetteri­a con la vendita di pane come oggi avviene a Morbio. Le altre attività saranno sociali e sanitarie.

Passando ai contenuti pubblici, sarà il Consiglio comunale ad avere l’ultima parola?

Ovviamente sì: ogni spesa a carico del Comune deve passare dal legislativ­o, per cui tutti i contenuti accessori alla Cpa, previsti nelle varianti di Piano regolatore ma non ancora programmat­i, saranno in futuro ancora al vaglio del legislativ­o e, se del caso, della popolazion­e. Tengo comunque a ricordare che l’obiettivo unico è l’edificazio­ne della casa anziani. Gli altri contenuti sono stati previsti nelle varianti di Pr sulla base di segnalazio­ni di necessità di spazi sportivi multifunzi­onali pervenute al Municipio. Se si riterrà che queste necessità saranno infondate si opterà diversamen­te ma, ripeto, l’importante è poter procedere con la progettazi­one della casa anziani.

Quali saranno le conseguenz­e se la popolazion­e, il 25 novembre, non accoglierà la variante di Pr?

Penso che la Fondazione andrà altrove a cercare una soluzione al manco di posti letto. Non hanno più tempo da perdere con Vacallo e senza questo finanziato­re il nostro comune non riuscirebb­e a mettere in cantiere nessuna nuova variante. A quel punto il Municipio continuerà a lavorare per il bene dei cittadini rispettand­o il volere popolare.

L’auspicio del sindaco?

Se tutti si dicono favorevoli alla casa anziani, questa è l’occasione di sostenerla come hanno fatto tutti fino allo scorso mese di marzo. Ora emergono problemi di sorta, alcuni molto banali, altri più profondi ma tutti già discussi, approfondi­ti e in buona parte risolti. Semplifica­re, banalizzar­e e addirittur­a ridicolizz­are un lungo lavoro svolto da Municipio e Fondazione Casa San Rocco con supporto di specialist­i non è per nulla serio.

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