Assalé illude, poi il crollo
Il pareggio dell’ivoriano vanificato dai troppi errori difensivi di uno Young Boys che esce battuto anche dal Mestalla
Quel gol dell’ivoriano Assalé che al 37’ aveva pareggiato il punto d’apertura di Santiago Mina aveva lasciato sperare in un exploit dello Young Boys al Mestalla di Valencia. E invece, a seguito della doppietta di Mina e al gol di Soler, i campioni svizzeri tornano a casa dalla Spagna senza punti in saccoccia, compromettendo di fatto il prosieguo della loro avventura in Europa. Perché se la qualificazione agli ottavi di Champions League appariva utopica sin dall’inizio, l’obiettivo vero era rappresentato dal ripescaggio nei sedicesimi di Europa League. Ripescaggio che, adesso, diventa quanto mai difficile: a due turni dalla fine i gialloneri devono recuperare quattro punti al Valencia e lo dovranno fare contro Manchester United e Juventus. Al di là del momentaneo pareggio di Assalé, la sfida del Mestalla non ha avuto storia. Troppo superiore il Valencia e troppo approssimativo lo Young Boys. La compagine di Seoane, pur volenterosa, ha commesso un numero eccessivo di errori, sia in impostazione sia sul piano prettamente difensivo, per sperare di poter competere con l’avversario. Senza contare la marea di falli che ha caricato molti giocatori di un cartellino giallo, fino all’espulsione diretta di Sanogo (forse il migliore per abnegazione) avvenuta a metà del secondo tempo. Da qualche settimana a questa parte la difesa giallonera aveva dato segnali d’allarme. Nel confronto d’andata allo Stade de Suisse aveva retto, ma ieri, quando si è trattato di fare più gioco per cercare di ottenere quel punticino che avrebbe tenuto in vita il sogno europeo, la coppia centrale formata da Von Bergen e Lauper (centrocampista adattato alle contingenze) è andata nel pallone. Tutti e tre i gol dei “murcielagos” sono infatti stati favoriti da errori difensivi, in particolare dell’esperto ma troppo lento Von Bergen. Al di là del gol di Assalé, il portiere spagnolo Neto non è stato praticamente mai chiamato in causa. Ciò nonostante, lo Young Boys da metà campo in su ha comunque provato a fare la sua partita, con aggressività (spesso eccessiva visto il numero di falli) e qualche buona occasione (con- clusioni alte da ottima posizione di Assalé e Ngameleu). Troppo poco, però, contro un Valencia che nel finale ha preferito togliere il piede dall’acceleratore e risparmiare forze per gli impegni in Liga. Dominatore in Super League, lo Young Boys ha nuovamente mostrato tutti i suoi limiti in campo internazionale, limiti d’altro canto preventivabili alla prima esperienza nella coppa più importante. Anche la partita di ieri, dunque, sarà servita ai gialloneri per accumulare un po’ di quel “know-how” del quale sono apparsi palesemente a corto.