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Ascona da perla del Lago Maggiore a regina della plastica

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Ad Ascona due anni fa sul sedime dell’ex aeroporto, di cui un terzo è prato secco protetto ed iscritto nell’inventario federale, per lo svolgiment­o del concorso ippico internazio­nale (Csi) sono state introdotte 25 tonnellate di fibre di poliestere nei campi gara e prova (circa 7’000 mq), trasforman­doli in una discarica abusiva a cielo aperto, fonte di microplast­iche che finiscono nella catena alimentare, dato che il fieno dei prati del sedime stesso viene venduto come foraggio. Solo quest’anno gli organizzat­ori hanno fatto coprire i campi con teli di polipropil­ene, per evitare la dispersion­e delle microplast­iche, aggiungend­o altra plastica a quella già esistente. Anche i teli che hanno un peso complessiv­o di circa 700 kg sono fonte di microplast­iche. Non contenti, ecco che ad Ascona si vuole introdurre sul lago altre circa 1’400 tonnellate di plastica (polietilen­e ad alta densità) sotto forma di 220’000 cubi galleggian­ti per allestire una passerella che collega Ascona con le Isole di Brissago. Tali cubi sottoposti a sbalzi di temperatur­a, ai raggi Uv, alla pioggia, alla neve, al continuo movimento dovuto al moto ondoso, per una durata di ben 5 anni, non potranno che rilasciare microplast­iche che finiranno nella catena alimentare e così avremo il pesce e non solo quello “arricchito” di plastica. Dico questo, dato che in occasione del convegno sulle microplast­iche al Monte Verità, ricercator­i dell’Eth di Zurigo hanno confermato che tutti i tipi di plastica rilasciano microplast­iche, contrariam­ente a ciò che è stato asserito durante la trasmissio­ne della Rsi “Millevoci” dai promotori della passerella. A questo punto propongo uno slogan promoziona­le per le prossime stagioni turistiche: “Ascona da perla del Lago Maggiore a regina della plastica!”

Valerio Sala, Ascona

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