C’è ancora amianto in ogni dove
Il materiale nocivo è presente nel 90% degli edifici ticinesi costruiti prima del 1991
La presenza di amianto negli edifici edificati in Ticino prima del 1991 rappresenta “la regola e non l’eccezione”. È questa la conclusione a cui giungono Nicola Solcà (Ufficio della gestione dei rischi ambientali e del suolo) e Lisa Bottinelli (Ufficio di statistica) in un contributo pubblicato sulla rivista ‘Dati’. Approfondimento dedicato a questo materiale cancerogeno, vietato in Svizzera dal 1991, ma ancora molto presente sul territorio. “I dati raccolti nell’ambito delle procedure edilizie – scrivono i due autori – mostrano come la presenza di materiali con amianto all’interno di immobili edificati prima del 1991, con una frequenza di poco inferiore al 90% dei casi, rappresenti la regola e non l’eccezione. I risultati sono in linea con la vetustà del parco immobiliare, con il largo impiego di materiali con amianto fra gli anni SessantaOttanta e con la probabile esecuzione di lavori di ristrutturazione nel periodo del boom d’impiego dei materiali in questione”. Quanto alle nuove costruzioni, ai rinnovi e alle demolizioni, i dati “indicano che i materiali con amianto accompagneranno ancora per numerosi decenni, verosimilmente per un periodo superiore a 100 anni, gli immobili in Ticino”. La presenza di questi materiali (le più frequenti sono le lastre in eternit, ma c’è amianto per esempio anche nella colla per piastrelle o nello stucco per le finestre) “non comporta di norma rischi per la salute delle persone”. Il “potenziale pericolo” subentra “in occasione di sollecitazioni meccaniche, come quelle che si possono creare in occasione di piccoli o grandi lavori edili”. Tant’è che da quando vige l’obbligo, in caso di riattazioni, di presentare un accertamento specialistico che verifica la presenza di sostanze pericolose per la salute o per l’ambiente (dal 2014 in poi) “i quantitativi registrati di rifiuti speciali con amianto sono aumentati di circa 6 volte”. Una cifra che “suggerisce come in un recente passato, nella pianificazione e nell’esecuzione di lavori edili la presenza di materiali con amianto non sia sempre stata considerata con la dovuta attenzione”. Il lavoro di prevenzione deve dunque continuare: resta di “fondamentale importanza – concludono i due autori – promuovere, prima di lavori che possono causare la liberazione di fibre nocive nell’aria, degli accertamenti preliminari sugli edifici e sui materiali suscettibili”. RED