Cinque nomi, gli stessi
In casa Ppd la Direttiva conferma a maggioranza la lista proposta dalla ‘commissione cerca’
Bacchetta-Cattori: ‘Non mollo, vado in Comitato’. La delusione del presidente momò per l’esclusione di Agustoni.
Trentacinque minuti non bastano per un ribaltone. E così dopo aver sentito tutti e sette i papabili a un posto nella corsa al Consiglio di Stato (cinque minuti ciascuno), la Direttiva del Ppd ha scelto a maggioranza – 17 sì, 10 contrari, 4 astenuti - di confermare i nomi individuati dalla ‘commissione cerca’. Ovvero l’uscente Paolo Beltraminelli, il sindaco di Riviera Raffaele De Rosa, l’avvocato Michele Rossi, il direttore di TicinoTurismo Elia Frapolli e la giornalista Alessandra Zumthor. Rimangono fuori Maurizio Agustoni e Fabio Bacchetta Cattori, i due politici che avrebbero soddisfatto le richieste di rappresentanza dei rispettivi distretti, Mendrisiotto e Locarnese. «Abbiamo valutato i pro e i contro di tutti i candidati e alla fine la Direttiva si è convinta della bontà di quanto proposto dalla Cerca», commenta al termine della riunione tenutasi in serata all’Hotel Internazionale di Bellinzona il presidente popolare democratico Fiorenzo Dadò. E la rappresentanza territoriale? «Si è dato più peso ai profili – spiega –. Tanto più che la questione territoriale non sembra essere considerata prioritaria dalla base». Tra gli ultimi a lasciare la saletta nel seminterrato di Viale Stazione c’è il coordinatore della Cerca Marco Passalia. Stanco, ma soddisfatto: «L’allenatore sa chi è più in forma e per questo la commissione ha inserito in lista chi, in questo momento, può rappresentare meglio la squadra. Siamo un partito conservatore, ma abbiamo bisogno anche di stimoli nuovi e linfa nuova». E mentre nell’anticamera Frapolli ci conferma che la sua posizione in seno a TicinoTurismo sarà decisa solo dopo il Comitato cantonale del 21 novembre, dietro quella porta chiusa la discussione non manca di certo, con chi chiede alla Cerca di motivare le proprie scelte, compresa quella di inserire Beltraminelli nella cinquina. Alla fine le spiegazioni sono risultate convincenti ai più. Partita chiusa quindi? Nemmeno un po’, almeno per quanto riguarda il granconsigliere e già presidente cantonale Fabio Bacchetta-Cattori che, reduce dalla propria audizione, forse prevedendo quanto sta per accadere, fa sapere ai giornalisti che non intende cedere il passo: andrà davanti al Comitato del 21 per chiedere l’investitura ufficiale: «Adesso che sono in ballo, non mi tiro assolutamente indietro». Un passo, quello annunciato da Bacchetta-Cattori, su cui Passalia non si scompone: «Il nostro è un partito popolare e democratico, siamo stati democratici nella composizione della Cerca, siamo stati democratici all’interno della Di- rettiva e saremo altrettanto democratici nell’ascoltare proposte e critiche durante il Comitato. Ma da lì in poi dobbiamo essere una squadra compatta». Sulla stessa lunghezza d’onda Dadò: «La Direttiva ha deciso così e chiedo di attenersi a questa decisione». Anche nel Mendrisiotto non manca il rammarico per l’assenza in lista di Agustoni: «Fermo restando che i cinque candidati sono degli ottimi profili, non posso nascondere la mia delusione per non essere riusciti a inserire in questa lista il capogruppo in Gran Consiglio e soprattutto una persona che vive nel Mendrisiotto e che lo avrebbe rappresentato degnamente», dice Marco Rizza, sindaco di Vacallo, presidente del distretto popolare democratico di Mendrisio. E Michele Rossi, che ha radici momò? «Ha tutta la mia stima, ma purtroppo la Direttiva distrettuale non lo riconosce quale rappresentate del distretto», Ora? «Ora abbiamo cinque candidati e vanno assolutamente sostenuti». E l’escluso, che ne pensa? «Mi ero messo a disposizione perché il Distretto mi aveva chiesto di poterlo rappresentare. Nelle sue scelte la Direttiva ha ritenuto altro», commenta un serafico Agustoni. «L’importante è che i temi del Mendrisiotto possano essere interpretati da uno o più dei nostri candidati. Ai quali deve ora andare il nostro pieno sostegno».