Il bengodi dell’intrattenimento
Spopolano tra i giovani Netflix, Spotify, ‘Fortnite’ e altri giochi e Messenger-App. Snobbati i giornali
Lo studio James 2018 analizza i mutamenti nel consumo dei ‘media’ tra gli adolescenti. La parte del leone la fanno i servizi di streaming video e musicali.
Gli adolescenti svizzeri trovano sempre meno attrattivi Facebook e messaggi Sms; nella fascia d’età tra i 12 e i 19 anni si comunica in special modo attraverso Instagram, WhatsApp e Snapchat; e fra i giovani (peraltro sempre più propensi a passare del tempo in famiglia anziché con gli amici, cfr. a lato) spopolano Netflix e Spotify, che sono sempre più presenti su piattaforme e servizi in streaming con abbonamenti mensili o annuali che permettono un accesso illimitato a film, musica o giochi. Sono queste le principali conclusioni alle quali giunge lo studio James 2018, condotto da Swisscom e dalla Scuola universitaria professionale di scienze applicate di Zurigo (Zhaw) e pubblicato ieri. L’inchiesta sull’utilizzo dei media, realizzata a cadenza biennale, si basa su un sondaggio che ha coinvolto oltre mille adolescenti fra i 12 e i 19 anni delle tre grandi regioni linguistiche. Rivela fra l’altro che un terzo degli interpellati dispone di un proprio account di streaming video (33%) o musicale (35%). Negli ultimi due anni questi tipi di abbonamento sono più che raddoppiati, indicano in una nota Zhaw e Swisscom. Il 23% dispone inoltre di un accesso a un’ampia gamma di giochi. Le abitudini di utilizzo dei media da parte dei giovani sono cambiate nel corso degli anni: in precedenza l’avvento e la diffusione degli smartphone aveva contribuito a modificare fortemente le abitudini dei ragazzi, mentre “ora sono i servizi di streaming video e musicale a fare la parte del leone”, indica Daniel Süss, ricercatore del Zhaw e direttore dello studio, citato nel comunicato. Lo streaming tramite abbonamento – o flat rate – consente agli utenti di accedere a un’ampia offerta che viene personalizzata a seconda delle abitudini del consumatore. “I titoli suggeriti sono calcolati con un algoritmo in base alle scelte precedenti”, spiega Gregor Waller, co-responsabile dell’inchiesta citato nella nota, secondo cui “l’individualizzazione della società trova un corrispettivo anche nell’utilizzo dei media, dove ci si può creare il proprio ‘menù’ a piacere”. A farla da padrone in ambito video è Netflix, che dispone di sette delle dieci serie preferite dai giovani intervistati, su tutte ‘La casa di carta’, trasmessa proprio dalla piattaforma streaming. Tra i giochi gli adolescenti eleggono il popolare videogame ‘Fortnite’, mentre si assiste a un calo dell’importanza delle console di gioco portatili (si gioca infatti sempre di più col cellulare o il tablet), oltre agli apparecchi radio e i lettori Dvd e Mp3.
Il 94% dei giovani è ‘social’
Il 99% degli adolescenti possiede un cellulare. Giornalmente lo utilizza in media 2 ore e 30 minuti: il 95% lo utilizza quotidianamente per comunicare tramite le app di messaggistica, in particolare Instagram, WhatsApp e Snapchat. Le telefonate rimangono stabili al 70%, mentre l’utilizzo di Sms è crollato dal 93% del
2012 al 49% del 2018. Il 94% dei giovani svizzeri è iscritto ad almeno un social network, anche se fino a un quinto degli account non viene utilizzato regolarmente. La classifica è comandata da Instagram (87%) e Snapchat (86%), mentre Facebook è in calo e solo il 52% degli adolescenti possiede un account su questo sito. Una tendenza che si riflette nell’utilizzo: mentre nel 2014 quasi quattro giovani su cinque andavano più volte alla settimana su Facebook, ora è solo uno su cinque a farlo. Contrariamente a quanto si possa pensare, i giovani svizzeri si muovono in modo piuttosto circospetto sui ‘social’. “Sono riservati, si proteggono con impostazioni della sfera privata o postano materiale disponibile per un tempo limitato”, spiega Waller, secondo il quale la sensibilizzazione riguardo alla pubblicazione di contenuti sui social network “dà i suoi frutti”.