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La famiglia, al centro della comunità

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Per i bonobo la “famiglia” è importante. Vivono in comunità molto grandi che vanno da 30 a 80 esemplari. Dormono sugli alberi e la mattina scendono uno dopo l’altro per fare colazione tutti insieme. Sono dei provetti arrampicat­ori e il loro corpo si è adattato alla vita sugli alberi. I cuccioli sono scatenati: giocano in continuazi­one. In questa grande famiglia non si litiga quasi mai. Si condivide il cibo, ci si consola, si instaurano amicizie. Gli esemplari più piccoli vengono cullati dalla propria madre, ma spesso e volentieri vengono accuditi anche dalle “zie”. Si tengono stretti sulla schiena degli adulti e più volte al giorno i grandi accarezzan­o il capo dei piccoli e puliscono loro amorevolme­nte il pelo. I cuccioli rimangono a lungo con la madre. I giovani bonobo hanno uno sviluppo lento, a volte la madre li allatta addirittur­a per quattro anni. I giovani animali dipendono dalla madre fino a quando hanno circa dieci anni. Ma sono soprattutt­o i maschi ad avere un legame eccezional­e con la madre, visto che staranno insieme a lei per tutta la vita. Le femmine, invece, verso i 12 anni lasciano il gruppo per aggregarsi a un’altra grande comunità. Per essere accettate dovranno cercare il contatto con una femmina che occupa una posizione alta nella gerarchia del gruppo e poi potranno accoppiars­i ed avere cuccioli. I bonobo si spostano molto e ogni sera costruisco­no i nidi per la notte.

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© Karine Aigner / WWF-US Mamma e cucciolo

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