Verso il riconteggio dei voti in Florida e Georgia
Washington – Non tutto è già deciso. A quattro giorni dalle elezioni di medio termine, restano da assegnare le vittorie per il governatore in Florida e Georgia, e un posto da senatore in Arizona. Si va dunque verso un nuovo scrutinio e presumibili lunghe dispute legali. Ciò che Donald Trump ha già etichettato come “una vergogna”. Il presidente sostiene che le vittorie in questione sono state appannaggio dei candidati repubblicani, rilanciando con l’ipotesi-minaccia di un intervento delle autorità federali per verificare l’esistenza di brogli (a vantaggio dei democratici, va da sé). È vero che la legge prevede che quando lo scarto tra vincitore e vinto è troppo esiguo vale la norma “to close to call”, che impone di sospendere la proclamazione e procedere al riconteggio. Ma Trump conosce l’importanza di avere un governatore amico in Florida e in Georgia in vista delle presidenziali del 2020, e per difendere la vittoria dei suoi uomini di sicuro non lascerà nulla di intentato. In Florida, in particolare, dove è ben vivo il ricordo della drammatica riconta dei voti alle presidenziali del 2000, quando George Bush vinse per soli 537 voti sul democratico Al Gore. Se nella notte dell’Election Day sembrava fatta per i repubblicani Rick Scott al Senato e per Ron DeSantis governatore, ora i numeri parlano di un sostanziale testa a testa rispettivamente con Bill Nelson e Andrew Gillum, quest’ultimo insieme a Beto O’Rourke uno degli astri nascenti del partito democratico. Anche in Georgia, dove i democratici hanno patito una bruciante delusione per la sconfitta di Stacey Abrams, vagheggiata prima governatrice nera d’America, la vittoria del repubblicano Brian Kemp è stata messa in standby. In sostanza, il testa a testa tra i due sfidanti aumenta le chance di un ballottaggio se si dovesse provare che nessuno dei due ha raggiunto il 50% dei voti. in Arizona, infine, si va verso il riconteggio per il seggio al Senato tra la democratica Kyrsten Sinema, che potrebbe diventare la prima senatrice apertamente bisessuale, e la ex top gun repubblicana Martha McSally.