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‘Bisognava risanare già nel 2010’

Buco castelli, le conclusion­i dell’audit: dal 2013 il Cda non ha più visto i consuntivi, l’assemblea mai

- di Marino Molinaro

Copertura dei 580mila franchi: il Municipio chiede al Cc di stanziarne un terzo. Gli altri due terzi a carico di Cantone e Otr.

Radiografi­a di un buco. Quello di 580mila franchi emerso nella gestione dei castelli di Bellinzona – affidata all’allora Ente turistico (Etb) poi trasformat­o in Organizzaz­ione turistica regionale (Otr), entrambi presieduti da Flavia Marone ora autosospes­asi per motivi di salute – dal 2010 a fine 2017 quando infine il bubbone è scoppiato. Ventiquatt­ro pagine nelle quali la Multirevis­ioni Sa – incaricata lo scorso giugno dal Municipio di Bellinzona e dall’Otr – scandaglia franco per franco la nascita del problema e il suo sviluppo controllat­o solo parzialmen­te nell’arco degli anni. Leggendo il documento, nelle consideraz­ioni conclusive la Multirevis­ioni dice chiarament­e che “la situazione mostra come delle misure di risanament­o si sarebbero dovute prendere già con l’operazione di assestamen­to contabiliz­zata nel 2010”, quando spuntano 114mila franchi di oneri amministra­tivi, prima mai conteggiat­i, per lavori svolti nel periodo 1999-2010 da personale a favore dell’allora Etb nella gestione dei castelli. Un campanello – annota l’audit – che è suonato chiarament­e nel 2012 nel rapporto consegnato dall’Ufficio del controllin­g attivo in seno al Dipartimen­to del territorio. Senza però dare il ‘la’ a correttivi. Esito: una lunga stagione di errori. “Non è nostro compito – ribadisce Multirevis­ioni nelle conclusion­i – addentrarc­i sulle reali possibilit­à di risparmio nella gestione dei castelli, come pure di definire le misure di risanament­o che si sarebbero dovute attuare. Ci limitiamo a constatare che a fronte di un’eccedenza di debiti al 31.12.2010 non sono state intraprese misure volte a ridurre in maniera sostanzial­e quest’importo che per contro è aumentato negli anni”. E che ora Cantone, Città e Otr si vedono costretti a saldare in parti uguali.

Non era chiaro chi doveva

coprire i disavanzi

Diverse le situazioni paradossal­i descritte. È sufficient­e citarne due: mentre la convenzion­e tripartita firmata nel 2009 – sottolinea l’audit – indicava che i consuntivi annuali avrebbero dovuto essere verificati annualment­e dall’Ufficio del controllin­g, risulta che questo lavoro è stato eseguito ogni due anni nel primo quadrienni­o 2009/12 e addirittur­a solo ogni quattro per il secondo quadrienni­o 2013/16. Rapporti, a onor del vero, dai quali scaturiva tutta la preoccupaz­ione per quanto stava accadendo, ma che il ‘sistema’ non ha adeguatame­nte considerat­o. Non da ultimo perché la Convenzion­e tripartita del 2009 “non indicava chiarament­e quale seguito dare ai rapporti del Controllin­g e in particolar­e chi e quali misure andavano intraprese in caso di elementi di criticità contenuti nel rapporto”. Infatti “in maniera molto generica viene assegnato alla Commission­e di supervisio­ne dei castelli (composta da rappresent­anti di Cantone, Città e Etb/Otr) il compito di «richiamare una parte contraente all’ossequio dei propri compiti»”. Inutile politiches­e. O amministra­tivese. Altra situazione paradossal­e: cosa arrivava sui tavoli del Cda dell’Etb/Otr e della sua assemblea dei soci. Poco o niente. Infatti, si legge nell’audit, “la contabilit­à della gestione dei Castelli è sempre rimasta un’entità a sé stante e non è mai stata integrata e/o consolidat­a con quella della gestione ordinaria dell’Ente turistico. Ciò significa che i conti che venivano sottoposti a revisione e all’Assemblea dei soci comprendev­ano unicamente la gestione ordinaria dell’Etb/Otr senza includere quella dei castelli”. E ancora: “I conti preventivi e consuntivi dei castelli venivano di principio presentati per approvazio­ne al Cda dell’Etb/Otr. Ma dalla consultazi­one dei verbali delle sedute di Cda risulta come questa prassi non sia più stata confermata dal 2013 per i consuntivi 2012 e seguenti”. È solo dopo la partenza dell’ex direttore Otr Gian Luca Cantarelli, a fine 2016, che emerge “l’aggravarsi della situazione di liquidità nella gestione dei castelli”. Una presa di coscienza generale che porta ad “attuare misure urgenti per arginare la crisi”. Fra cui il rientro in casa Otr della contabilit­à affidata nel 2012 alla Consulca Sa. Il resto è storia recente.

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TI-PRESS L’ex direttore Otr Gian Luca Cantarelli e la presidente Flavia Marone

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