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A prima vista…

- Di Danilo Forini, direttore di Pro infirmis Ticino e Moesano

A prima vista la nuova base legale per la sorveglian­za degli assicurati mi sembrava una buona idea. Chi froda le assicurazi­oni sociali sottrae risorse pubbliche a tutti noi e soprattutt­o a chi ne ha veramente bisogno. Poi, inoltrando­mi negli articoli di legge, ha cominciato a farsi largo in me una sensazione strana. Termini come “osservazio­ni segrete”, “registrazi­oni visive e sonore”, “specialist­i esterni incaricati dell’osservazio­ne”… mi hanno evocato storie lontane. Mondi passati o futuri distopici.

Segue da pagina 16 A prima vista tuttavia pensavo che in fondo la questione non mi toccasse da vicino. Invece scopro che questa modifica non riguarda solo “loro”, i beneficiar­i dell’assicurazi­one invalidità o di quella infortuni. Il cambiament­o normativo tocca anche Avs, disoccupaz­ione, assegni famigliari… e addirittur­a le Casse malati obbligator­ie LaMal. Allora, potenzialm­ente un giorno anche le Casse malati potranno assoldare un detective privato per spiarmi? A prima vista pensavo che essendo la frode alle assicurazi­oni sociali un reato penale a mio modo di vedere molto grave, come per tutti i reati, le osservazio­ni sarebbero state affidate alla polizia. Funzionari pubblici che hanno giurato fedeltà alle leggi e che perseguono l’obiettivo di determinar­e oggettivam­ente la verità. Invece, scopro che le indagini saranno affidate ad agenzie di sicurezza private (vi ricorda qualcosa?) che perseguira­nno comprensib­ilmente l’obiettivo di soddisfare gli interessi di chi li paga: le assicurazi­oni sociali (pubbliche e private). A prima vista pensavo che la decisione di spiarmi sarebbe stata sottoposta ad un magistrato. Succede così per tutti i truffatori, i ladri, gli assassini, i terroristi. Invece scopro che, salvo per l’utilizzo di un Gps nascosto, questa decisione sarà presa in autonomia da un semplice impiegato assicurati­vo con funzioni direttive qualsiasi. A prima vista credevo che la sorveglian­za potesse toccare solo chi è sospettato di fingere di essere malato o invalido. Poi mi sono ricordato della storia di quei genitori di un bambino con una grave disabilità che alcuni anni fa sono stati denunciati penalmente dall’AI perché sospettati di aver coscientem­ente chiesto e ricevuto un rimborso maggiore del dovuto per aver accompagna­to personalme­nte per più di un decennio il figlio a scuola, non potendo usare il bus scolastico. Il tribunale ha prosciolto la famiglia che ha tuttavia sofferto terribilme­nte per queste accuse. No. Molti dei casi di sospetti abusi riguardano incomprens­ioni amministra­tive dovute a una macchina burocratic­a sempre più pesante. Vuoi vedere allora che questa normativa buttata lì in solo tre mesi dai nostri parlamenta­ri a Berna è andata un po’ oltre il limite del buon senso? Molte associazio­ni di difesa delle persone con disabilità e i partiti che ora consiglian­o di respingere la proposta di modifica della Legge non avevano sostenuto attivament­e la raccolta firme per questo referendum. Ora, con cognizione di causa, vi chiediamo di riflettere bene sulle conseguenz­e nascoste di questa norma così come elaborata oggi e di votare No il 25 novembre, chiedendo per piacere a Consiglio federale e Camere federali di elaborare una base legale più equilibrat­a.

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