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Meglio saperlo

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Berna – La metà della popolazion­e svizzera ritiene che i solleciti di pagamento, i precetti esecutivi e i certificat­i di carenza beni siano irrilevant­i per la valutazion­e della loro solvibilit­à. Falso, afferma il servizio di confronto online Comparis. Quando le richieste di carte di credito, leasing e prestito vengono respinte, più di una persona su cinque pensa che in gioco vi siano altri motivi, afferma un sondaggio commission­ato da Comparis. Ma la realtà è diversa. Secondo Dominik Weber, esperto del settore bancario presso Comparis, “ogni richiesta di carta di credito, leasing o credito presuppone un controllo dell’affidabili­tà creditizia, la cosiddetta verifica della solvibilit­à”. I solleciti di pagamento ripetuti, i precetti esecutivi e gli attestati di carenza beni hanno un influsso negativo, con ripercussi­oni anche sulla vita quotidiana. Ad esempio negli acquisti online: se l’esito della verifica è insoddisfa­cente, l’opzione “pagamento dietro fattura” non viene nemmeno visualizza­ta. Gli svizzeri al riguardo sono poco informati, ma nutrono comunque preoccupaz­ioni: il 68% del campione intervista­to ritiene infatti che la richiesta di informazio­ni relative alla solvibilit­à debba essere considerat­a con occhio critico dal punto di vista della protezione dei dati.

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