laRegione

Rimborsi, nessuna causa

La Sottocommi­ssione ha deciso all’unanimità di respingere la richiesta di Pronzini (Mps)

- SCA/A.MA.

Non ci sarà alcuna causa civile o amministra­tiva nella questione dei rimborsi dei consiglier­i di Stato. Ieri la Sottocommi­ssione Finanze della Commission­e della gestione, nel lavorare agli ultimi ritocchi del rapporto atteso in aula nella seduta di Gran Consiglio di inizio dicembre, ha deciso all’unanimità di non portare il governo davanti alle autorità giudiziari­e: ha quindi respinto la richiesta di Matteo Pronzini (Mps) di promuovere una causa contro il Consiglio di Stato. «Secondo noi non sono dati i presuppost­i per promuovere l’azione sollecitat­a da Pronzini – afferma, interpella­to dalla ‘Regione’, il coordinato­re della Sottocommi­ssione, il popolare democratic­o Fabio BacchettaC­attori –. Inoltre vi è un forte rischio di causa». Ovvero che non venga accolta. Del resto la vicenda dei rimborsi e delle indennità di fine mandato percepite dai membri dell’esecutivo era già stata portata all’attenzione della magistratu­ra per ben tre volte dal granconsig­liere Mps, e in tre occasioni dal punto di vista penale non erano state ravvisati gli estremi per promuovere l’accusa di abuso di autorità. Due i decreti di abbandono firmati dall’ex pg John Noseda, uno dal pg in carica Andrea Pagani. L’indicazion­e della Sottocommi­ssione sarà esposta alla Gestione la settimana prossima. L’ultima parola spetterà al plenum del parlamento, che dovrà pure pronunciar­si su un’eventuale restituzio­ne di rimborsi e benefit al centro delle verifiche della sottocommi­ssione. E questo sulla scorta di valutazion­i politico-istituzion­ali contenute nel rapporto di Bacchetta-Cattori.

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TI-PRESS Ricorso al Tram? Bacchetta-Cattori: ‘Mancano i presuppost­i’

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