Guerra lampo a Gaza
Tel Aviv – Solo il tempo di sgomberare la palazzina, poi un F-16 israeliano ha centrato a Gaza City la sede di al-Aqsa, la tv di Hamas a Gaza. Nell’attacco non ci sarebbero state vittime perché i dipendenti avevano ricevuto un avvertimento da Israele e avevano lasciato l’edificio. È stato l’ultimo episodio di un pomeriggio da guerra tra Gaza e Israele, l’ennesimo. In poco più di tre ore, 300, tra razzi e colpi di mortaio, sono stati sparati nel sud dello Stato ebraico la cui aviazione militare, in risposta, ha colpito oltre venti obiettivi di Hamas nella Striscia. Tre i palestinesi uccisi a Gaza e sette i feriti sul versante israeliano. Hamas, che ha rivendicato i lanci a nome del comando unificato delle fazioni palestinesi, ha definito l’azione una risposta all’uccisione di sette palestinesi in un’incursione di un’unità d’elite israeliana, entrata a bordo di un’auto per tre chilometri all’interno del territorio della Striscia per “un’azione mirata”. Nel blitz era rimasto ucciso un comandante locale dell’ala militare di Hamas, Nur Barake. L’esercito ha escluso che l’unità israeliana avesse come obiettivo un tentativo di rapimento o un’esecuzione mirata ma solo attività di intelligence. Della pioggia di razzi arrivata ieri dall’enclave palestinese, 60 sono stati intercettati dal sistema di difesa antimissili Iron Dome mentre la maggior parte sono caduti in aeree aperte, ma altri hanno colpito edifici di Sderot, Ashkelon e Netivot. Alcuni lanci sono stati indirizzati anche verso Beer Sheba e le sirene di allarme sono risuonate pure in prossimità del Mar Morto, ben lontano dalla Striscia. Il portavoce militare israeliano Ronen Manelis ha denunciato che “Hamas sta portando Gaza alla distruzione”. Con i propri F-16?