La meritocrazia è realtà
Lugano diventa il primo Comune ticinese a inserire ufficialmente il principio nel proprio Rod Non è passata la proposta Ps di non abolire le indennità domestiche. La votazione finale si è comunque conclusa all’unanimità.
La meritocrazia è servita. Lugano è diventato, all’unanimità, il primo Comune ticinese a dotarsi di un Regolamento organico dei dipendenti (Rod) che interrompe l’automatismo degli scatti salariali, introducendo delle valutazioni che permetteranno di proseguire – o no – sulla scala degli stipendi in base al merito. «Se vogliamo dare un vero segnale di cambiamento, questo lo è – ha detto la relatrice Morena Ferrari-Gamba (Plr) –. È uno strumento moderno di gestione delle risorse umane, che potrà valorizzare al meglio i dipendenti per servire il proprio datore di lavoro: i cittadini». Dopo diversi mesi di gestazione – il messaggio è stato presentato nel settembre del 2017 –, il Consiglio comunale ha quindi approvato ieri sera la revisione del Rod. Il lungo lavoro svolto dalla commissione speciale ha permesso di trovare diversi compromessi sui temi più importanti e controversi, favorendo un dibattito più snello sulle principali novità (cfr. infografica). Tuttavia, un nodo in particolare è rimasto. Il gruppo socialista ha infatti chiesto – oltre ad altri emendamenti, tutti bocciati – di non abolire le indennità domestiche: 150 franchi che vengono elargiti ai nuclei familiari dei dipendenti con un reddito annuo inferiore ai 90’000 franchi. «Chiediamo che quest’asticella sia abbassata a 70’000 franchi – ha detto per il Ps Raoul Ghisletta –, sarebbe un compromesso. Consentirebbe di evitare arretramenti salariali reali per le fasce più basse». «Una mossa elettorale» secondo Enea Petrini (Lega), mentre il sindaco Marco Borradori ha ricordato che ci sono prestazioni e sgravi fiscali mirati per queste fasce più deboli. «L’emendamento si allontana dallo spirito di questo nuovo Rod», ha detto. La proposta – con tredici voti favorevoli e un astenuto – non è tuttavia passata e le indennità sono state abrogate. Per il resto, un dibattito prevalentemente tranquillo. «È un passo significativo della politica aziendale della Città a favore delle famiglie – secondo il capogruppo Ppd Michel Tricarico –. Due temi a cui teniamo particolarmente sono la formazione continua dei collaboratori per valorizzare i dipendenti e il congedo paternità. L’obiettivo è condividere la responsabilità: ci deve essere un dialogo e non un’imposizione dall’alto. Far parte di un gruppo porta a risultati migliori». Raide Bassi (Udc) ha espresso poi «soddisfazione» sull’inserimento della preferenza indigena, «primo Comune a implementare il principio espresso due volte dalla volontà popolare». «Lugano diventerà il precursore in tanti ambiti – ha detto infine il sindaco –, ogni cambiamento spaventa ma alcuni possono portare anche delle grandi opportunità». La serata è terminata attorno alle 23.30, rimandando interpellanze e naturalizzazioni a dicembre. «Non ci sono casi critici e c’è tempo» ha sottolineato Nina Pusterla (Ps), chiedendo di affrontare almeno le cittadinanze, ma un voto tiratissimo (23 no contro 22 si) l’ha smentita.