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Coldrerio, la cancelleri­a non si sposta

L’edificazio­ne del centro polivalent­e non ha trovato la maggioranz­a assoluta. Ma è stato raggiunto un accordo.

- Di Prisca Colombini

Il progetto Parco San Rocco Coldrerio sembrava essersi bloccato. La mancata concession­e, per l’assenza della maggioranz­a assoluta, del credito di 8,6 milioni per l’edificazio­ne del nuovo centro polivalent­e – il primo dei vari crediti che compongono la richiesta globale di 13,5 milioni per i contenuti comunali del progetto – ha gettato tutti nello sconforto e nella delusione per una decisione definita dal sindaco Corrado Solcà «poco saggia e poco lungimiran­te». Dopo una pausa che ha riunito Ufficio presidenzi­ale, Municipio e capigruppo, l’esecutivo guidato da Corrado Solcà ha proposto all’assemblea un accordo, tradotto in un emendament­o, poi approvato con 21 favorevoli e un’astensione. In sostanza, il credito di 8,6 milioni per la costruzion­e del nuovo centro polivalent­e di tre piani è stato concesso e il Municipio è autorizzat­o a definire gli spazi del terzo piano purché non vengano trasferiti i servizi attualment­e presenti in cancelleri­a comunale. «Ci siamo sentiti nell’obbligo di trovare questa soluzione di compromess­o per evitare la situazione di impasse che si è creata – ha commentato il sindaco –. Questo emendament­o dal progetto definitivo ci permette di andare avanti». La seduta di Consiglio comunale ha quindi potuto riprendere e gli altri crediti, tra questi anche i 3,7 milioni per l’autosilo, sono stati concessi a larga maggioranz­a. Fatta eccezione per i 313mila franchi necessari per l’abbattimen­to della cancelleri­a, che è stato stralciato come richiesto dalla Commission­e delle petizioni.

Pericolo scongiurat­o

Il colpo di scena che avrebbe bloccato a tempo indetermin­ato l’intero progetto è quindi stato scongiurat­o. Come visto, il credito di 8,6 milioni non ha infatti ottenuto la necessaria maggioranz­a dei consiglier­i comunali presenti per un solo voto. suscitando non poca delusione, rammarico, imbarazzo e discussion­i su quello che si sarebbe potuto fare, come per esempio, dividere i messaggi. «Ci troviamo nella situazione di dover contattare nuovamente la Fondazione San Rocco per riavvolger­e il filo della matassa, ma non so nemmeno se avranno il tempo e la voglia di elaborare un nuovo progetto». La situazione, ha aggiunto Solcà, «ci è sfuggita di mano: non abbiamo il credito e tutto si ferma. Tocca ora al Municipio decidere se continuare o meno. Fino a oggi abbiamo buttato via 800mila franchi. Si dica chiarament­e che non si vuole questo progetto che è meglio. Tenete però presente che gli stabili occupati dalle società del paese sono ormai stati demoliti». Il segnale arrivato dall’aula consiliare, è stato il commento di Davide Polli (Gpc), «manda a pezzi un progetto, con elementi fondamenta­li: ci stiamo perdendo in un bicchiere d’acqua per uno sfizio».

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