Addio a Stan Lee
È l’uomo che ha dato lo scudo a Capitan America, che ha fatto mordere Spiderman da un ragno radioattivo, che ha investito di misteriosi raggi cosmici i Fantastici Quattro, che ha esiliato il dio del tuono Thor sulla Terra e si potrebbe continuare a lungo, citando tutti i supereroi dei fumetti che Stan Lee, morto ieri all’età di 95 anni, ha creato o contribuito a sviluppare. Personaggi complessi, spesso tormentati – è con Stan Lee che si impone l’idea dei “supereroi con super problemi”, lontani dalla granitica semplicità di Superman –, diventati l’emblema della cultura popolare statunitense e del resto da ragazzo Stan Lee, appassionato di letteratura, sognava di scrivere il “Grande romanzo americano”. E in un certo senso c’è riuscito: i suoi supereroi hanno accompagnato l’evolversi della società e hanno colonizzato l’immaginario collettivo. Nel 1939, appena sedicenne, venne assunto come semplice assistente alla Timely Comics, casa editrice che più tardi divenne la Marvel. All’inizio i suoi compiti si limitavano a recuperare il pranzo e a cancellare i tratti a matita dalle tavole definitive, ma ben presto iniziò a scrivere: all’inizio semplici riempitivi, poi storie. Delle più variegate: comiche, western, fantascienza, avventure medievali, horror. Un lavoro non particolarmente appassionante, tanto che, alla fine degli anni Cinquanta, Lee pensava di abbandonare il mondo dei fumetti. E fu la sua fortuna, perché quando l’editore Martin Goodman gli commissionò la creazione di una squadra di supereroi per contrastare la Justice League della DC, la moglie di Lee gli suggerì di dedicarsi alle storie che più gli davano soddisfazione, “tanto non hai niente da perdere”. Così, insieme al disegnatore Jack Kirby, creò i Fantastici Quattro capovolgendo l’immagine tradizionale dei supereroi, creando personaggi come detto complessi e – superpoteri a parte – realistici, che potevano litigare tra di loro, avere scatti d’ira e difficoltà nel pagare le fatture. Poi da lì si sono aggiunti Hulk, Thor, gli X-men, Iron Man (con Jack Kirby), l’Uomo Ragno (con Steve Ditko), Daredevil e molti altri. Il resto è storia, dalla lotta contro le rigide regolamentazioni del Comics Code negli anni Settanta alla trasformazione, seppure con qualche inciampo, della Marvel nell’impero editoriale attuale, con le apparizioni di Stan Lee in quasi tutti i film di supereroi degli ultimi vent’anni. IAS