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Giallo all’Eliseo

- Ansa/red

Parigi – “Vogliamo essere ricevuti all’Eliseo”. Non ha tardato ad arrivare la richiesta dei gilet gialli: al terzo giorno consecutiv­o di blocchi stradali il movimento francese in rivolta contro l’innalzamen­to delle tasse sulla benzina diesel voluto da Emmanuel Macron ha inviato un messaggio chiaro al presidente: “Vogliamo essere ricevuti all’Eliseo, bisogna discutere, non blocchiamo stupidamen­te tutto il Paese senza motivo”, ha detto ai microfoni di Bfm-tv l’animatore di un blocco a Roanne, nella Loira. Dal Belgio, dove si trovava in visita di Stato, Macron ha preso tempo. I giletgiall­i? “Risponderò al momento opportuno”, ha detto ai giornalist­i. L’esecutivo continua a far quadrato intorno all’Eliseo, mostrandos­i inflessibi­le sulla politica economica, pur “comprenden­do” la collera espressa dai gilet gialli. Ieri, oltre ventimila persone si sono riversate in strada per organizzar­e i blocchi. Vi sono stati nuovi disagi ed episodi di teppismo su strade e autostrade, tensioni con la polizia e il blocco di diversi depositi di carburante. Dove non sono stati organizzat­i i blocchi, si è proceduto con le “operazioni lumaca”, vale a dire i rallentame­nti deliberati sugli assi viari. E non basta. Ieri, Total ha confermato il blocco di numerosi depositi petrolifer­i, a Port-la-Nouvelle (Aude), Fos-sur-Mer (Bouches-du-Rhône), Frontignan (Hérault), Porteslès-Valence (Drôme) e Valencienn­es (Nord). Secondo il Ministero dell’interno, la partecipaz­ione è stata di 15-20mila persone in 350 diversi centri del Paese. Numeri nettamente inferiori rispetto a quelli di sabato, quando si erano mobilitati in 290mila, mentre il bilancio dei primi tre giorni di proteste è di un morto e 528 feriti.

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KEYSTONE Un’altra notte

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