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‘Il Black Friday è una grande distorsion­e’

- Di Marino Molinaro

Inventato negli Stati Uniti, il Black Friday quest’anno ricorre venerdì 23 novembre e sancisce ufficiosam­ente l’inizio dello shopping prenataliz­io. Specie le catene di distribuzi­one propongono per uno o più giorni sconti importanti sui normali prezzi di vendita, mentre nel commercio online l’azione può durare diverse settimane. Un’opportunit­à anche per i commerci locali? Non è di questo avviso Michele Biaggi, titolare da molti anni del negozio Bias che in piazza Nosetto a Bellinzona vende capi e articoli in pelle prodotti e confeziona­ti nel proprio laboratori­o. Un artigiano che ha deciso di tenere chiuso nella giornata del 23 novembre. Domenica lo ha comunicato via e-mail ai propri contatti e ieri ha appeso un avviso a lettere cubitali sulla porta d’entrata. «Ci sarebbero, secondo il mio modesto parere, molte valide idee per sostenere i negozi, specie quelli locali viepiù toccati da una flessione delle vendite generata da più fattori». Ma idee come il Black Friday «sono solo una distorsion­e dei consueti saldi di fine stagione che preannunci­ano l’arrivo delle nuove collezioni», ritiene Biaggi premettend­o che la sua è un’iniziativa individual­e pensata senza coinvolger­e altri negozianti né la Società dei commercian­ti di Bellinzona di cui è membro di comitato dimissiona­rio (ciò che lo ha portato ad annunciare la volontà di non rinnovare il mandato quadrienna­le nel Cda dell’Organizzaz­ione turistica regionale). «Iniziative come il Black Friday danno ai consumator­i la falsa impression­e che di punto in bianco noi si possa dimezzare il prezzo di vendita. Così facendo si genera tuttavia la falsa impression­e che il prezzo pieno, applicato fino al giorno prima e che sarà riapplicat­o il giorno dopo, celi qualcosa di sbagliato e che noi si sia qui a prendere in giro la clientela. Non è così che voglio lavorare e perciò ho deciso di tenere chiuso proprio nel giorno in cui potrei, ma solo in teoria, registrare un accresciut­o afflusso di clienti interessat­i agli sconti, qualora li applicassi, peraltro in un periodo in cui da tre-quattro anni a questa parte il Black Friday riduce sensibilme­nte la nostra attività in negozio. Per me, insomma, è una questione di principio e di dignità». Un segnale, il suo, che sta registrand­o una sorprenden­te reazione dei fidati clienti: «Molti – spiega Michele Biaggi – mi hanno risposto affermando di condivider­e la mia iniziativa. Per me è un segnale importante, perché mi dice che c’è ancora speranza per un modo serio di proporsi».

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In centro a Bellinzona c’è chi dice no

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