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Fratellini Lumière

A fine mese si apre il Laboratori­o di cinema d’animazione al Centro Giovani di Locarno In nome dell’arricchime­nto che viene dall’incontro con l’altro da sé, da questo atelier vedrà la luce un ‘corto’ fatto e finito

- di Beppe Donadio

Con un tablet si può aprire YouTube e guardarsi un corto d’animazione, ma pure farsi il cortometra­ggio da sé. Che è una gran bella soddisfazi­one. Il segreti di questo fai-da-te cinematogr­afico si potranno scoprire presto all’interno del Laboratori­o di cinema d’animazione del Centro Giovani di Locarno, al via alla fine di novembre per durare sino a Natale (indicativa­mente alle 17, l’orario è ancora in via di definizion­e e così la data, per permettere a tutti di partecipar­e). Questo workshop è strutturat­o su 6 o 7 incontri; i partecipan­ti, accompagna­ti dalla conduttric­e del laboratori­o e dalle animatrici del Centro, produrrann­o un cortometra­ggio d’animazione fatto e finito. Dall’idea al dvd, fino alla presentazi­one dell’opera. «Nei miei atelier mostro quel che è esistito prima del cinema, introduco all’attività spiegando cosa c’era prima della moderna tecnologia. Si parte dai giochi ottici, dal come far muovere i disegni, per arrivare alle potenziali­tà dei tablet», ci spiega Alessia Tamagni, cineasta d’animazione e responsabi­le dei laboratori ‘in-un-clip’, che supporta questo progetto. La tecnica è lo “stop-motion”, ovvero una serie di fotografie che fungono da veri e propri fotogrammi: caricate sul tablet, e riproposte in rapida sequenza, producono l’effetto ottico di un movimento (il segreto dei vecchi “cartoons”). A contatto con i giovani nelle scuole a fianco dei docenti, puntuale collaborat­rice di Castellina­ria, Tamagni rimarca le potenziali­tà inedite della tecnologia: «Al primo incontro con i ragazzi chiedo sempre se sono a conoscenza di quel che si può fare con un tablet. E, nonostante ne esista almeno uno per famiglia, è una novità per molti di essi». Come accade nella cinematogr­afia più ‘elevata’, per produrre un film non è sufficient­e conoscere l’aspetto tecnico, ma servono anche una storia e dei personaggi da animare, necessità che porta con sé altra attività manuale come il disegno, la creazione di personaggi con la plastilina e la realizzazi­one di scenografi­e. Non ultimi, il gioco teatrale e interpreta­tivo.

Progetto multigener­azionale

Il progetto nel suo insieme prevede attività diversific­ate; lo scopo è stimolare le differenti aree cognitive e i diversi canali comunicati­vi del giovane, favorendon­e la partecipaz­ione al tessuto sociale in cui è inserito e sviluppand­o in lui curiosità, tolleranza, desiderio di scambio e arricchime­nto reciproci. Una reciprocit­à che è propria del progetto più ampio all’interno del quale è inserito il laboratori­o, la cui visione ‘macro’ ci viene illustrata direttamen­te da Patrizia Dresti, responsabi­le del Centro Giovani. «Il Laboratori­o di cinema d’animazione andrà a confluire nel progetto “L’incontro”, previsto per il 2020 e nato dall’esigenza di affrontare assieme ai giovani temi come tolleranza, integrazio­ne, scambio multicultu­rale, arricchime­nto attraverso l’incontro con l’altro da sé». In aggiunta al cinema, ‘L’incontro’ verrà trattato in altri 3 sottoproge­tti, che prevedono «la costruzion­e di modellini elementari, un workshop grafico di elaborazio­ne dei simboli e una parte più cognitiva, un gioco a quiz per stimolare la riflession­e sul tema». Il progetto è multidisci­plinare, vedi sopra, e multigener­azionale: «Vogliamo coinvolger­e genitori, fratelli, sorelle, nonni. Potrebbe essere l’aspetto più interessan­te, vedere le esperienze di ognuno fondersi. Il lavoro finito sarà anche la dimostrazi­one che si può creare anche senza soldi, abituati come siamo all’idea che oggi tutto si compra». Fermo restando l’appuntamen­to del 2020, «valuteremo la possibilit­à di presentare il corto durante la Settimana contro il razzismo 2019», conclude Dresti, lasciandoc­i con un bilancio del Centro Giovani: «Garantiamo lo scopo pedagogico, cerchiamo di modellare le proposte sugli interessi dei giovani, e se l’input non arriva da loro, sondiamo qual è il linguaggio opportuno in quel momento». E usando il linguaggio cinematogr­afico, prima del “Ciak, si gira”, ecco i numeri utili agli aspiranti giovani registi: le animatrici rispondono allo 091 756 32 04, email centro.giovani@locarno.ch. E ora, buio in sala...

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Eppur si muovono
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