Via Trevano, case a Gipi Sa Commerci, sul tavolo le prime misure
Sono amministrate dalla Gestione Immobiliare per Istituzionali (Gipi) Sa i sei immobili di via Trevano alla ribalta delle cronache da alcuni mesi per presunto degrado. La società è subentrata – come informa il Municipio rispondendo a un’interrogazione Ps/Pc/Verdi – alla Cassa Pensioni di Lugano (Cpl) il 1° maggio scorso, ma si tratta tuttavia di un ente controllato al 100% dalla Cpl. La proprietà degli stabili – denominati Case 1948 – è della Città. L’anno scorso i costi di manutenzione si aggiravano sui 75’000 franchi: sono stati sostituiti, rispettivamente adeguati le stufe a gas e gli scaldabagni, mentre è stato messo in sicurezza l’impianto elettrico. È inoltre in fase di elaborazione un messaggio per la sostituzione delle persiane. “In considerazione della tipologia di questi immobili – si legge –, a carattere sociale con pigioni molto basse, si ritiene la manutenzione degli appartamenti sufficiente, infatti gli alloggi sono perfettamente idonei all’uso come previsto dal diritto di locazione. Si tratta di edifici datati nei quali mancano certi confort. Non vi sono mai appartamenti sfitti poiché la richiesta è molto alta”. Si avvicina il tempo di concretizzare. A un anno dall’avvio della nuova strategia comunale sulla crisi dei commerci, a otto mesi dalla maxi serata al Lac che ha segnato un punto di non ritorno e a nemmeno metà anno da quando sono iniziati gli incontri fra compagine municipale e rappresentanti dei commercianti, si sta per arrivare a un primo dunque. È in agenda infatti domani un nuovo colloquio fra le parti e sul tavolo dovrebbero esserci delle prime misure volte a dare una risposta alle sollecitazioni degli esercenti. La Divisione dello sviluppo economico, da noi sentita, ha preferito per ora non sbottonarsi sui contenuti delle proposte della Città, ma all’ordine del giorno ci sono alcuni aspetti chiave. Su tutti, la questione dei parcheggi: i commercianti avevano chiesto due ore gratuite di posteggio per i propri acquirenti. Una possibilità valutata come interessante dall’ente pubblico, che ha tuttavia messo in evidenza alcune difficoltà operative dell’idea: sarebbe infatti necessario apportare cambiamenti significativi agli autosili cittadini per procedere. In sospeso è rimasta anche un’eventuale partecipazione finanziaria dei negozianti al progetto. Altro tema di cui si dovrebbe discutere domani è quello del marketing. Quest’estate è emerso infatti che tra i problemi di Lugano vi sia la sua scarsa ‘brandizzazione’, una carenza identitaria. Un problema da risolvere grazie all’intervento di una società specializzata di Zurigo, che dovrebbe a breve proporre una propria ricetta. Non ancora all’orizzonte un altro grosso tema: l’inserimento di Lugano nelle città turistiche del cantone. DISTE