Quattro per uno, uguale Tresa
Cittadini alle urne sul progetto di aggregazione. Domenica, l’esito della consultazione Opinioni divergenti fra chi non vuole firmare ‘la cambiale in bianco’ e chi lo ritiene un passo in avanti necessario
È atteso domenica prossima l’esito del voto sul progetto di aggregazione che, se fosse accolto, farebbe nascere la nuova entità comunale denominata Tresa (che riunirebbe Ponte Tresa, Croglio, Monteggio e Sessa). Un progetto elaborato dalla Commissione di studio composta dai quattro sindaci che, forte anche dell’appoggio del Dipartimento delle istituzioni, viene presentato come necessità per rispondere in maniera efficace alle sfide future. Sfide che si possono riassumere nel costante invecchiamento della popolazione, nelle difficoltà a garantire i servizi e nel far fronte ai nuovi compiti imposti dal Cantone. Il progetto vuole favorire l’insediamento di nuove famiglie che avrebbero a disposizione l’asilo nido e il servizio doposcuola. Verrebbero creati un centro diurno per gli anziani, percorsi ciclabili, nuove offerte per la cultura e lo svago e il centro sportivo. I contrari al progetto puntano il dito contro l’assenza di garanzie e certezze su questi annunci che appaiono promesse elettorali, come il moltiplicatore d’imposta indicato all’85%. Puntano il dito contro un progetto carente, prematuro e poco approfondito che trascura aspetti critici e non contiene proposte di rilancio e di miglioramento della qualità della vita. «Se si prendessero decisioni in questa fase, sarebbero contro la procedura e la legge – spiega Chiara Casari, consigliere comunale di Ponte Tresa –. Il progetto è stato illustrato nei Consigli comunali e in serate pubbliche. Il presidente della commissione (Piero Marchesi, sindaco di Monteggio) ha sempre mostrato disponibilità a discutere su tutto. Quanto alle commissioni di quartiere, non ritengo siano necessarie: Croglio ha già vissuto aggregazioni ma mai le ha costituite, mi chiedo quanto possano essere utili: ci sarebbero 25 consiglieri comunali a rappresentare i cittadini dei quattro comuni».
Casari: ‘L’identità non sparirebbe’
Rispetto invece alla presunta perdita di identità con progressivo distacco dalla politica, «quello dell’identità del paese è l’ultimo dei problemi e comunque non sparirebbe così come resterebbero le abitudini e i ritrovi di paese. La via solitaria non è una soluzione. La realtà è che mancano persone disposte a impegnarsi in politica. Il mio paese ha solo da guadagnarci nell’aggregazione», chiosa Casari. Il progetto, grazie al contributo cantonale (importo massimo 4,3 milioni di franchi), punta a valorizzare risorse e potenzialità locali ed è sostenuto a livello politico dal Plr delle quattro sezioni locali, dalle liste civiche di Monteggio e Croglio, dal Ppd di Sessa e dall’altra Sinistra di Monteggio.