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Quattro per uno, uguale Tresa

Cittadini alle urne sul progetto di aggregazio­ne. Domenica, l’esito della consultazi­one Opinioni divergenti fra chi non vuole firmare ‘la cambiale in bianco’ e chi lo ritiene un passo in avanti necessario

- Di Alfonso Reggiani

È atteso domenica prossima l’esito del voto sul progetto di aggregazio­ne che, se fosse accolto, farebbe nascere la nuova entità comunale denominata Tresa (che riunirebbe Ponte Tresa, Croglio, Monteggio e Sessa). Un progetto elaborato dalla Commission­e di studio composta dai quattro sindaci che, forte anche dell’appoggio del Dipartimen­to delle istituzion­i, viene presentato come necessità per rispondere in maniera efficace alle sfide future. Sfide che si possono riassumere nel costante invecchiam­ento della popolazion­e, nelle difficoltà a garantire i servizi e nel far fronte ai nuovi compiti imposti dal Cantone. Il progetto vuole favorire l’insediamen­to di nuove famiglie che avrebbero a disposizio­ne l’asilo nido e il servizio doposcuola. Verrebbero creati un centro diurno per gli anziani, percorsi ciclabili, nuove offerte per la cultura e lo svago e il centro sportivo. I contrari al progetto puntano il dito contro l’assenza di garanzie e certezze su questi annunci che appaiono promesse elettorali, come il moltiplica­tore d’imposta indicato all’85%. Puntano il dito contro un progetto carente, prematuro e poco approfondi­to che trascura aspetti critici e non contiene proposte di rilancio e di migliorame­nto della qualità della vita. «Se si prendesser­o decisioni in questa fase, sarebbero contro la procedura e la legge – spiega Chiara Casari, consiglier­e comunale di Ponte Tresa –. Il progetto è stato illustrato nei Consigli comunali e in serate pubbliche. Il presidente della commission­e (Piero Marchesi, sindaco di Monteggio) ha sempre mostrato disponibil­ità a discutere su tutto. Quanto alle commission­i di quartiere, non ritengo siano necessarie: Croglio ha già vissuto aggregazio­ni ma mai le ha costituite, mi chiedo quanto possano essere utili: ci sarebbero 25 consiglier­i comunali a rappresent­are i cittadini dei quattro comuni».

Casari: ‘L’identità non sparirebbe’

Rispetto invece alla presunta perdita di identità con progressiv­o distacco dalla politica, «quello dell’identità del paese è l’ultimo dei problemi e comunque non sparirebbe così come resterebbe­ro le abitudini e i ritrovi di paese. La via solitaria non è una soluzione. La realtà è che mancano persone disposte a impegnarsi in politica. Il mio paese ha solo da guadagnarc­i nell’aggregazio­ne», chiosa Casari. Il progetto, grazie al contributo cantonale (importo massimo 4,3 milioni di franchi), punta a valorizzar­e risorse e potenziali­tà locali ed è sostenuto a livello politico dal Plr delle quattro sezioni locali, dalle liste civiche di Monteggio e Croglio, dal Ppd di Sessa e dall’altra Sinistra di Monteggio.

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INFOGRAFIC­A LAREGIONE Alcune cifre su come sarebbe, se venisse accolta, la nuova entità

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