Alta Capriasca, genitori sulle ‘barricate’
“Chiediamo che venga mantenuta la corsa pomeridiana per il rientro alle 16. (…). La vostra decisione, oltre che peggiorare il servizio, creando disagi, non è nemmeno rispettosa dell’ambiente”. Pur ringraziando la disponibilità di Mathieu Moggi, titolare del Dicastero educazione e politica giovanile di Capriasca, che giovedì sera a Bidogno ha illustrato i cambiamenti nel trasporto casa-scuola degli allievi dell’alta Capriasca (cfr. ‘laRegione’ di sabato 17 novembre), i comitati delle assemblee di quartiere di Bidogno-Corticiasca e di Lopagno chiedono al Municipio di tornare sui propri passi. La rinuncia allo Scuola-car per passare sulle linee di AutoPostale a partire dal 9 dicembre, seppur con un accompagnamento di un adulto (con quale formazione?) pone una serie di problemi alle famiglie e ai bambini. E non si parla “solo” dei 40 minuti di ritardo nel rientro serale (di cui Moggi discuterà con i colleghi di Municipio), la giornata per gli allievi dai 6 agli 11 anni si allungherebbe parecchio, in particolare per i residenti a Corticiasca (previste 9.30 ore dopo l’uscita di casa, mentre le ore di lezione sono 5.15). I comitati delle assemblee di quartiere chiedono quale attività sarebbe ipotizzabile fra le 16 e le 16.40 per poco meno di una cinquantina di alunni di età eterogenea che non potranno essere lasciati semplicemente in attesa della Posta. E richiamano l’articolo 31 (cpv. 1) della Convenzione sui diritti del fanciullo, in base al quale gli Stati devono riconoscere al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero. Per questi motivi, ritengono che l’imminente riorganizzazione (decisa in estate ma comunicata solo nei giorni scorsi) “porterà a un netto peggioramento nella qualità di vita dei nostri figli che non riteniamo giustificata per rapporto al risparmio che essa potrebbe portare alle casse comunali (stimato in un centinaio di migliaia di franchi)”. Non solo. È atteso, proseguono nello scritto inviato al Municipio, “un notevole aumento di traffico privato da parte dei genitori che, comprensibilmente, non vorranno lasciare che i propri figli facciano rientro a casa un’ora dopo il termine delle lezioni, quando la scuola dista solo pochi chilometri dalla loro abitazione”. Criticate pure le modalità di informazione, avvenuta solo il 15 novembre “a tre settimane dell’entrata in vigore del nuovo regime di trasporto e in dispregio dell’articolo 117 (cpv. 2) del Regolamento dell’Istituto Scolastico Capriasca”.