Mendrisio, un Centro studi che contempli lo sport
Il rifacimento delle strutture scolastiche quale occasione per le infrastrutture sportive
Nel corso dei prossimi anni – Masterplan del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport alla mano – Mendrisio rivedrà l’intero comparto studi cittadino. Approvato dal Consiglio di Stato quattro anni or sono e grazie a un investimento previsto nell’ordine di 100 milioni di franchi, il comparto del Centro studi subirà grossi cambiamenti, dettati soprattutto dall’edificazione di un nuovo liceo, di una nuova scuola professionale, di cinque palestre e la ristrutturazione (a opere ultimate) nonché l’ampliamento della scuola media. Perché, allora, non approfondire la questione del fabbisogno sportivo da parte di studenti e società? Una domanda, questa, che lancia l’argomento affrontato in un’interrogazione interpartitica inoltrata negli scorsi giorni all’esecutivo cittadino dai consiglieri comunali Florian Comment (Lega-Udc-Ind.), Gianluca Padlina (Ppd), Daniele Stanga (IaS), Daniel Carrara (Verdi) e Giovanni Poloni (Plr). Membri del legislativo che, tra il Centro studi e Parco Casvegno, intravedono senza dubbi potenzialità di sviluppo anche sportivo. Insomma: la sua centralità – evidenziano – “favorisce l’insediamento di infrastrutture a valenza regionale”. Non si sottovaluta inoltre come la sua accessibilità sia garantita non solo con il trasporto individuale motorizzato ma anche con il “trasporto pubblico“o la cosiddetta “mobilità dolce”: la stazione ferroviaria si trova a meno di un chilometro e sono presenti almeno 7 linee di bus. V’è poi la vicinanza con il Parco di Casvegno, il quale potrebbe essere funzionale alla “creazione di una vasta zona di svago nel fondovalle”. A questo, come detto, si aggiunge l’esigenza di coprire l’aspetto sportivo. Uno studio sui fabbisogni regionali – citano gli interroganti – avrebbe evidenziato “la mancanza di una piscina coperta nel Mendrisiotto”. A questo si aggiunge il fatto che sia al momento dell’insediamento dell’Accademia di architettura che ora, in vista dell’arrivo della Supsi, il Cantone non abbia previsto “la realizzazione di alcuna palestra o spazio per l’attività fisica degli studenti di questi due atenei”. Argomentazioni che portano i cinque consiglieri comunali a chiedere se il Municipio non ritenga necessario sollecitare il Cantone “affinché preveda una piscina all’interno del Centro studi”, se intenda valutare quali infrastrutture sportive possano essere insediate nell’area e se le palestre previste nel Masterplan saranno attrezzate e dimensionate per accogliere competizioni ed eventi.