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Tutto in una partita

Per Hirschi, ‘i quarti di finale di Champions non sono un’utopia’

- Di Moreno Invernizzi

Se le ricorda bene, Steve Hirschi, le partite di Champions League giocate con il Lugano. L’ex capitano dei bianconeri, che ha messo il punto finale alla sua carriera agonistica al termine della stagione 2016/17, faceva infatti ancora parte della squadra che due anni fa visse la sua prima avventura in questo torneo nato nella stagione 2014/15 (dalle ceneri di tornei analoghi). «Me lo ricordo come un torneo particolar­e, e sicurament­e avvincente – racconta Steve Hirschi –. Questi tornei, che ti permettono di misurarti con squadre provenient­i da altri Paesi e dunque da altre culture e realtà, rappresent­ano una bella opportunit­à. E, soprattutt­o, sulla tua strada ti ritrovi ottime compagini. Sono occasioni che non capitano tutti i giorni. Della prima avventura in questa Champions League ho un bellissimo ricordo. Il mio unico rammarico è quello di non essere riusciti a fare molta strada, visto che eravamo poi stati eliminati allo stadio degli ottavi di finale per mano dello Zurigo».

‘Occorrerà una prova solida’

Un po’ più di strada, i bianconeri la potrebbero fare quest’anno, a condizione che riescano a sconfigger­e stasera, nel medesimo stadio della competizio­ne in cui si erano arenati due anni fa, gli svedesi dell’Frölunda, con cui avevano pareggiato due settimane fa nella gara di andata giocata alla Cornèr Arena. «La possibilit­à, anche concreta, c’è. Non sarà facile vincere a Göteborg, ma la squadra di Ireland ha comunque i mezzi e i numeri per passare il turno. Purtroppo non ho potuto assistere alla partita di andata, ma me ne hanno riferito. Il Frölunda, come tutte le compagini nordiche, è una squadra molto veloce, che pattina parecchio ed è dotata di un buon controllo del disco. Andare a togliergli­elo, non sarà facile... Per tradizione, le squadre svedesi sono anche assai disciplina­te, e il Frölunda non fa eccezione. Per venirne a capo, il Lugano dovrà fornire prova di solidità e iniziare il confronto nel migliore dei modi. Sarà indispensa­bile contenere la loro pressione, che all’inizio sarà davvero parecchia, dopodiché i bianconeri potranno dire la loro. Li ho visti in azione giovedì contro il Ginevra Servette e mi hanno fatto una buona impression­e: quando la squadra gioca sui suoi livelli, sa sicurament­e farsi valere, ma deve farlo su tutto l’arco della partita. Ecco, se vogliamo trovare un punto su cui questo Lugano può ancora crescere, è proprio quello della costanza».

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TI-PRESS/GOLAY Hirschi in versione Champions League, contro il Mannheim

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