laRegione

Di iniziative legislativ­e dei Comuni e di finanze del Cantone

- Di Christian Barelli, segretario del Comune di Savosa

Il Consiglio di Stato ha trasmesso una risoluzion­e a tutti i Comuni che, mi permetto, trovo inopportun­a e lesiva dell’autonomia e libertà decisional­e degli Enti locali. In questi ultimi giorni sono state depositate due iniziative legislativ­e dei Comuni che, a titolo di procedura, sottostann­o ad un regolare Messaggio del Municipio – che può essere d’accordo come pure esprimere preavviso negativo – all’indirizzo del Consiglio comunale unico organo deputato a decidere in quanto non sussiste facoltà di delega all’Esecutivo come invece per il referendum dei Comuni. Detto questo suona piuttosto strano che il CdS si in- teressi in maniera così attiva, palese e precisa, unicamente su una delle due iniziative, vuoi perché si parla di minori entrate per il Cantone mentre l’altra riguarda una diversa distribuzi­one dei costi tra i Comuni; questo sta a dire, se ce ne fosse bisogno, della diversità d’opinione e di concezione quando in gioco ci sono “soldi”. Rammento però, ai signori Consiglier­i di Stato e al caro Christian, che questi “soldi” riguardano specificat­amente i compiti comunali. Ogni livello istituzion­ale è chiamato a verificare periodicam­ente i servizi che offre. La revisione delle competenze è urgente – non più procrastin­abile – e scaricare sul livello inferiore i “costi in eccesso” è troppo semplicist­ico e non più accettabil­e. Inoltre nessun pregiudizi­o da parte dei promotori dell’iniziativa al progetto di riforma TI2020, ma una riflession­e si impone: l’iniziativa “Per Comuni forti e vicini al cittadino” vuole smuovere un po’ le acque, lanciare un segnale forte da parte dei Comuni e ridare stimolo al progetto citato (il rapporto della Direzione di progetto è stato “fermo” in Governo circa un anno). In relazione alle cifre, dei Chf 38,13 mio che i Comuni versano oggi al Cantone, l’iniziativa ne “rivendica” Chf 25 mio, non sono quindi considerat­e le recenti compensazi­oni. Ritengo corretto siano i Municipi e i Consigli comunali ad esprimersi in merito senza “interferen­ze” o, peggio, condiziona­menti, e lo possono fare nei tempi dettati dalla procedura considerat­e le convocazio­ni ordinarie dei Consigli comunali e delle Assemblee per la trattazion­e del preventivo del Comune. Lasciamo libertà ai Comuni, per quel poco margine che rimane di competenze, indipenden­za e spazio alla discussion­e nelle loro sedi.

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