Costruzioni, rispettare le regole
Negli anni novanta si è avuta una crisi nel settore che ha messo in difficoltà molti operatori del settore e anche qualche istituzione finanziaria. Ma in quei tempi oltre al surriscaldamento della domanda e dell’offerta avevamo un costo del denaro tra il 6 e l’8 per cento. Oggi, con il costo sceso a quasi zero, ci troviamo nella medesima situazione e la cosa non è molto spiegabile. Perché? Negli anni novanta la crisi ha creato anche una selezione degli operatori rendendoli più prudenti e qualificati. Oggi invece ci troviamo di fronte a una miriade di casi dove nessuno o quasi ha rispettato le regole che gli anni novanta ci hanno insegnato. A ciò vanno aggiunti gli imprenditori dal Permesso Facile che a partire dal 2014 hanno creato buchi per centinaia di milioni e messo pure in crisi gli operatori locali con il dumping dei prezzi bassi per la realizzazione e i prezzi alti ma non reali nella commercializzazione con il risultato di un non venduto che oggi è come un cancro per il settore e infoltisce gli uffici del Recovery di qualche istituto Bancario. Vedere oggi due o tre operatori delle costruzioni che hanno fatto la storia del nostro cantone dover ricorrere a licenziamenti, anche se momentanei o periodici, ci fa pensare a come le follie Garibaldine odierne hanno rimescolato i metodi di programmazione che una volta erano una regola non scritta ma eticamente usata. Se a ciò vediamo che chi ha causato questo marasma si prende gioco dei veri attori, delle istituzioni civili e penali, penso che sia la politica che deve intervenire. Di domiciliati nelle baracche dei cantieri ne abbiamo più di uno che poi vive realmente sulla fascia di 10/20 km dal confine se non di più; di questi casi gli Uffici Fallimenti, i Sindacati e le Preture ne hanno diversi da smaltire.
Roberto Sanvido, Lugano Le lettere dei lettori sono da inviare compilando il formulario al seguente indirizzo: www.laregione.ch/lettere/invia. Devono essere personali e inoltrate con nome, cognome, domicilio e recapito telefonico reperibile per il necessario controllo. In mancanza dei dati la lettera sarà bloccata. Ogni lettera viene pubblicata con la firma dell’autore, salvo gravi controindicazioni accettate dal giornale. Scritti anonimi sono cestinati. Interlocutore è il giornale. Sono da evitare riferimenti a persone terze. Non verranno pubblicate lettere che coinvolgono privati cittadini. Sono escluse le “lettere aperte” se non in casi eccezionali. Scritti manifestamente infondati, non redatti in termini urbani, ingiuriosi od offensivi non saranno pubblicati. Comunicati, prese di posizione ufficiali sono di regola trattati in cronaca. La redazione si riserva di accorciare i testi. Gli scritti pubblicati non impegnano il giornale. Viene data assoluta priorità alle lettere indirizzate esclusivamente al nostro giornale.