Caro cassa malati e costo della vita
Il caro cassa malati ci tocca tutti, e quasi tutti ce ne lamentiamo auspicando una riduzione dei premi. Ma un aspetto poco noto fa pesare ancor più l’aumento dei premi: è il fatto che i salari e le pensioni non aumentano se non di pochissimo. Ci dicono che questo ristagno delle entrate delle economie domestiche è dovuto al ristagno del costo della vita, ovvero che non c’è rincaro sufficiente per fare degli adattamenti. Dunque se aumentasse il costo della vita dovrebbero aumentare anche i salari e le pensioni. Ma così non è. È tutto ingessato. Perché? Perché l’indice del costo della vita ufficiale quasi non registra alcun rincaro? Indagando si scopre che l’indice del costo della vita è calcolato sui prezzi di un insieme di prodotti e servizi detto “paniere”. Esaminato questo “paniere” si scopre che i beni e servizi ivi computati cambiano come il tempo meteorologico: quando le patate costano troppo le si sostituiscono con le meno care cipolle che a loro volta vengono sostituite con le meno care carote ecc., come se il consumatore potesse effettuare tempestivamente questa sostituzione anche in cucina. Ma il peggio è che nel paniere non figurano i premi delle casse malati! Dunque da anni, se non da decenni, questa importante e costante fonte di rincaro non è considerata nel calcolo del rincaro. E se il costo della vita ristagna, a cascata, da tempo ristagnano anche i salari e le pensioni. In realtà il costo della vita aumenta continuamente, al punto che il potere d’acquisto delle famiglie è persino diminuito! In parole povere: l’importante indice del costo della vita è Truccato! Vergognosamente il Consiglio nazionale a guida borghese ha rifiutato la proposta dei socialisti di inserire nel paniere anche i premi delle casse malati. Oilà, non lasciamoci infinocchiare oltre.
Enrico Geiler, Camorino