Altre prove? Forse no. Forse
Per presentare eventuali istanze probatorie il procuratore generale ha assegnato alle parti un termine: lunedì 26 novembre. Fra queste c’è il Consiglio di Stato, costituitosi accusatore privato nell’ambito del procedimento penale condotto dal pg. Nei mesi scorsi il governo aveva già sollecitato l’assunzione di mezzi di prova, poi acquisiti dagli inquirenti. E ora? «Entro il 26 novembre – dice, interpellata dalla ‘Regione’, l’avvocato ed ex procuratrice pubblica Maria Galliani, patrocinatrice del Consiglio di Stato in questa procedura – verificherò l’insieme degli atti acquisiti dal procuratore generale ed esporrò il mio parere al governo su eventuali ulteriori passi da compiere». Ovvero su eventuali richieste di complementi istruttori. Dal canto suo il presidente dell’Esecutivo Claudio Zali, da noi raggiunto, afferma che «il Consiglio di Stato accetta serenamente la decisione del Ministero pubblico, frutto del lavoro non di uno, ma di due procuratori generali». E per quanto riguarda la possibilità di inoltrare altre istanze di assunzione di prove «tendenzialmente posso dire che no, non lo faremo. Ma dobbiamo ancora discuterne». Discussione che sarà all’ordine del giorno oggi nella riunione settimanale. E la questione di un possibile ricorso? «È prematuro parlarne ora, prima – aggiunge Zali – dovremo leggere il decreto».