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La nave dei rifiuti ‘speciali’

La Procura di Catania incrimina Médecins sans Frontières e ordina il sequestro dell’Aquarius La vendetta di Matteo Salvini nei confronti delle Ong si consuma per via giudiziari­a. Msf si difende: seguite procedure standard.

- Ansa/e.f.

Roma – Rifiuti infettivi smaltiti “come se fossero stracci della sala macchine” a “otto euro a sacco”, una tariffa concorrenz­iale per il conferimen­to all’incenerito­re. Abbastanza per sequestrar­e l’Aquarius, la nave dei migranti (ora ferma a Marsiglia) che nessuno voleva, e denunciare Médecins sans Frontières, che, avvalendos­i di “una artificios­a comunicazi­one documental­e”, otteneva la “declassifi­cazione dei rifiuti”. Una pratica che andava avanti da tre anni. Non poteva trovare argomento migliore la Procura distrettua­le di Catania per perfeziona­re la vendetta contro l’Ong che per ultima aveva cercato di opporsi alla politica “la-pacchia-è-finita” di Matteo Salvini. La stessa Procura – sarà una coincidenz­a – che poche settimane fa aveva disposto l’archiviazi­one della denuncia contro il ministro dell’Interno che aveva impedito lo sbarco dei migranti che si trovavano a bordo della nave Diciotti (tecnicamen­te un sequestro), con la motivazion­e che si era trattato di una “scelta politicame­nte insindacab­ile”. D’altro canto il magistrato che aveva in mano il caso era a sua volta lo stesso per il quale in Italia arrivano già troppi migranti. Dopo aver ipotizzato che a finanziare le Ong fossero le stesse organizzaz­ioni che gestiscono il traffico dei migranti, e aver sequestrat­o la nave di Proactiva con l’accusa, poi caduta, di associazio­ne a delinquere, la procura catanese acquista altri “meriti”, pronta a cogliere lo spirito del tempo. “Ho fatto bene a bloccare le navi delle Ong – ha infatti commentato Salvini – ho fermato non solo il traffico di immigrati ma anche quello di rifiuti”. Un’attività che avrebbe consentito a Msf di risparmiar­e sui costi di smaltiment­o circa 460mila euro. “Non sono mai stati dichiarati rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo o medicinali – ricostruis­ce il decreto di sequestro – a fronte di enormi quantitati­vi di rifiuti conferiti e di numerosiss­imi casi di malattie infettive dei migranti”. Rifiuti che venivano comunque inceneriti, batteri, virus pestilenzi­ali e tutto il resto. Msf ha respinto le accuse: “Abbiamo seguito le procedure standard – ha assicurato –. Il momento dello sbarco dei migranti è tra i più controllat­i: salgono a bordo delle nostre navi forze di polizia e autorità sanitarie. È assurdo che avremmo messo in piedi un traffico illegale di rifiuti sotto gli occhi delle autorità presenti nei 200 sbarchi gestiti da noi”. A far scattare il sequestro della nave è dunque stato il “fondato pericolo” che si possa “aggravare o protrarre la conseguenz­a del reato” perché “è di tutta evidenza che la commission­e del delitto è strettamen­te correlata all’attività di salvataggi­o in mare”. Più chiaro di così.

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KEYSTONE Rifiutati

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