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Cercansi operatori psichiatri­ci

L’Alvad scriverà alla Supsi (via Cantone) per potenziare la formazione e colmare la lacuna Aumentano le richieste in questo settore di cura e reperire personale specializz­ato, tra gli infermieri, è difficile. Intanto crescono le prestazion­i erogate dal pe

- Di David Leoni

Il settore della psichiatri­a geriatrica (come pure giovanile) va rafforzato. Una richiesta – quella che sarà trasmessa, a breve, dal Comitato dell’Associazio­ne locarnese e valmaggese di assistenza e cura a domicilio (Alvad) alla Supsi (via Dipartimen­to) – che si potrebbe bollare come “urgente”. Questo perché la diffusione di malattie mediche croniche coesistent­i e di disturbi tra la popolazion­e anziana (ne sono un esempio ansia, rabbia, panico, irrequiete­zza, ritrovabil­i anche tra i giovani), unita alla diminuzion­e del periodo di ospedalizz­azione, rendono in molti casi necessaria la presenza, accanto alle piccole équipe di cura, di personale qualificat­o in questo ambito. Se n’è parlato ieri sera, in occasione dell’assemblea dell’Alvad a Locarno. «Purtroppo – come ha spiegato il direttore Gabriele Balestra nell’incontro stampa precedente alla riunione (con lui pure la direttrice sanitaria, Marina Santini) –, sul mercato per noi oggi è difficile reperire operatori svizzeri del ramo. Riusciamo a coprire il fabbisogno unicamente grazie a dipendenti frontalier­i, la cui formazione è buona. Se vogliamo assicurare anche in futuro un servizio di qualità, tuttavia, occorrono forze nuove. Da qui la nostra richiesta alla Supsi». Una lacuna che l’Alvad intende quindi al più presto colmare, sull’esempio di quanto fatto, con piena soddisfazi­one, con la figura dell’assistente sociale, introdotta da settembre d’intesa con Pro Senectute. «Esso, è bene precisarlo, non va a interferir­e con il lavoro degli altri servizi sociali preposti, bensì svolge un ruolo di supporto al personale operativo, garantendo una consulenza competente e mirata».

Più interventi di breve durata Per la sede licenza forse a fine anno

Detto di queste due novità, spazio durante la seduta è stato dato ai preventivi 2019 dell’Associazio­ne. Si osserva una tendenza alla crescita delle prestazion­i erogate (+6,5% rispetto a un anno fa), soprattutt­o nel settore delle cure infermieri­stiche. Di pari passo aumentano, inevitabil­mente, pure i costi (+7%). Stabile, per contro, il numero degli utenti seguiti dall’Alvad (una tendenza degli ultimi anni). Un dato, questo, che è da ricondurre alla maggior diffusione di operatori privati (società o indipenden­ti) il cui numero, nell’ultimo decennio, è sensibilme­nte cresciuto in Ticino. Balzo in avanti considerev­ole, invece, per le ore di prestazion­i erogate nel 2018 (132mila). Anche per-

ché gli ospedali tendono a dimettere prima i pazienti e gli anziani entrano sempre più in età avanzata nelle case di riposo. L’aumento delle cure a domicilio, in tutta la Svizzera, è notevole. Per quanto riguarda, più nel dettaglio, la casistica, occorre osservare che vi è un’esplosione degli interventi di breve

durata, legati alla complessit­à della stessa. Capita, insomma, che l’assistente debba passare anche più volte al giorno dall’utenza. La situazione finanziari­a, infine, è rassicuran­te e permette di gettare le basi per sempre nuovi progetti. Uno di questi è quello legato alla futura sede in via San Gottardo

a Muralto. La domanda di costruzion­e, com’è noto, deve fare i conti con un’opposizion­e. L’obiettivo dei vertici dell’Associazio­ne è di arrivare ad avere la licenza entro la fine dell’anno. Se la conciliazi­one con la contropart­e dovesse andare a buon fine, si procederà poi con la pubblicazi­one del concorso.

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Cala il tempo medio di durata dell’intervento, mentre le visite giornalier­e all’utenza sono sempre più frequenti

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