Il Piano forestale mette le radici
La Città ha un ruolo sempre più attivo nella gestione del bosco, che occupa il 60% del suo territorio L’amministrazione vuole dotarsi di competenze per concretizzare i progetti di cura e tutela di quello che considera un patrimonio di inestimabile valore
«Oltre il 60 per cento del territorio di Lugano è rivestito da bosco, quindi l’amministrazione deve dotarsi di strumenti e competenze per poter essere in grado di gestire questa grande e preziosa parte di territorio. Fino al 2004, prima delle tre tornate aggregative, la città era più piccola e questa necessità era meno prioritaria». Parole di Michele Bertini, titolare del Dicastero servizi urbani di Lugano che ci spiega perché questo nuovo patrimonio è così importante per la città. L’esigenza è emersa come detto negli ultimi anni, l’autorità l’ha fatta propria, perciò sta investendo tante risorse finanziarie in quella che è considerata come una vasta area di inestimabile valore. Insomma, Lugano vuole giocare la sua parte fino in fondo per gestire al meglio anche quella porzione di territorio di cui si parla meno. Tanto che, annuncia Bertini «stiamo allestendo un Piano forestale comunale, che è una sorta di Piano regolatore che specificherà i contenuti del Piano forestale cantonale e definirà le priorità di ogni singola zona boschiva». Assumerete dunque nuove figure professionali? «Di recente abbiamo aperto un concorso per cercare un ingegnere forestale e in generale vogliamo dotarci di competenze nell’amministrazione proprio perché la Città ha avviato diversi progetti che riguardano in primo luogo la cura, la tutela e la valorizzazione del patrimonio forestale dando un’accelerata sulla questione», risponde il titolare del Dicastero servizi urbani. E non è un tema da sottovalutare.
Dopo la riserva dei Denti della Vecchia, fari puntati su Caprino e, con il locale patriziato, sull’area di Carona
Bertini è convinto che «occorra curare il bosco perché ha funzioni protettive e lo si è visto durante le settimane di forte vento e pioggia con conseguente sradicamento e caduta di numerosi alberi nel Luganese. La nostra è una fetta di territorio significativa che, in un contesto fortemente urbanizzato, può offrire una migliore qualità di vita, panorami mozzafiato e la possibilità di immergersi nel verde a due passi dalle aree abitate. Non vogliamo però dimenticare tutti gli aspetti ambientali salvaguardando così tutte le funzioni fondamentali del bosco a favore della cittadinanza». Quali? Dapprima, ricorda il titolare del Dsu, «la funzione di protezione, quella di svago e di fruizione pubblica, la funzione naturalistica legata alla biodiversità e la produzione di legname». Un esempio concreto? «Insieme al locale patriziato stiamo potenziando l’area boschiva di Carona, con l’obiettivo di valorizzare i beni culturali (santuario della Madonna d’Ongero e la chiesa di S. Maria Assunta in località Torello), la funzione di svago senza dimenticare la possibilità, un domani, di poter alimentare l’impianto di teleriscaldamento con materiale che troviamo sul posto evitando così il via vai di camion di 40 tonnellate lungo la strada cantonale, il relativo traffico e l’inquinamento che ne deriva». Dal profilo della fruizione pubblica, spicca la riserva forestale dei Denti della Vecchia promossa dai patriziati di Sonvico e di Villa Luganese, già una realtà, ma c’è dell’altro in cantiere. Ancora Bertini: «Stiamo lavorando per creare una riserva forestale a Caprino insieme alla Sezione forestale del Cantone, a cui la Città ha espresso la volontà di impegnarsi di più nella cura del bosco proprio perché la superficie boschiva occupa quasi i 2/3 del suo territorio. Così, dal lungolago e dalla Lugano dei servizi finanziari si potrà vedere una riserva forestale». Il ruolo da protagonisti nel settore lo rivestono la Sezione forestale cantonale e la Confederazione ma la Città vuole fare le propria parte. E lo ha già dimostrato stanziando oltre dodici milioni di franchi per la gestione del bosco di protezione del monte Boglia (il via libera risale alla seduta di Consiglio comunale di ottobre, cfr. ‘laRegione’ del 2 ottobre).