laRegione

L’Europa finisce in Svezia

Il capolinea del Lugano in Champions League è a Göteborg. Dove si fa prima rimontare e poi battere dal Frölunda.

-

Prima l’illusione, poi il risveglio. Ed è un brusco risveglio per il Lugano, che come due anni fa, si ritrova fuori dall’Europa allo stadio degli ottavi di finale di Champions League. Eliminato sì da una delle formazioni più forti del Vecchio continente, quel Frölunda capace di vincerlo a due riprese questo torneo (e a perdere un’altra finale), ma che si è anche ritrovato in ritardo di due reti al 32’35” (quando il rientrante Lajunen aveva segnato il momentaneo 1-3) e poi ancora sotto di un altro gol (3-4) a poco più di 10’ dal termine.

Non basta la doppietta di Alessio Bertaggia. Eliminazio­ne amarissima per i bianconeri.

Ma il finale, rocamboles­co pure quello, ha dato ragione ai padroni di casa, che proprio negli istanti decisivi hanno mostrato più lucidità e concretezz­a, prima pareggiand­o e poi, a meno di 3’ dalla terza sirena, anche di infilare il disco del sorpasso. Quello definitivo, visto che nonostante il disperato tentativo di assedio dalle parti di Gustafsson, i bianconeri non sono più riusciti ad agguantare i fuggitivi. È un’eliminazio­ne amarissima per il Lugano, che a un certo punto sembrava anche in grado di poter gestire le pericolose sfuriate dell’avversario. Sono tuttavia bastate un paio di distrazion­i di troppo per fare la frittata, vanificand­o quanto di buono i bianconeri erano riusciti a fare soprattutt­o nel periodo centrale. Lasciato alle spalle un inizio difficolto­so, caratteriz­zato dalla prima rete dei locali arrivata appena 50” dopo l’ingaggio d’aper- tura, e dalla successiva fase in cui il Frölunda ha spinto alla ricerca del raddoppio, il Lugano è tornato a galla. Dal pareggio di Bertaggia in poi infatti il match si è fatto più equilibrat­o. E ha preso anche una piega favorevole ai bianconeri nel periodo centrale, quando dapprima ancora Bertaggia e poi Lajunen (al rientro dopo un mese di stop forzato ma subito all’altezza della situazione) hanno permesso ai ticinesi di inscenare un mini allungo. Vanificato però da una doppia inferiorit­à numerica ingenua (fallo in attacco di Klasen, che a fine partita ne contabiliz­zerà addirittur­a tre, e cambio scorretto, purgato da Fazzini), fruttata il 2-3 di Lasch (primo centro del top scorer canadese del Frölunda in Champions League, sin lì autore di 10 assist). Il terzo tempo, poi, è stata una girandola di emozioni. Con dapprima il pareggio di Stalberg e pochi istanti più tardi il nuovo allungo bianconero a firma di Sannitz. Ma nemmeno quello è stato sufficient­e agli uomini di Ireland per condurre in acque tranquille il resto del confronto. Perché nemmeno 4’ più tardi lo score è tornato nuovamente in parità con il punto di Fagemo. A rompere in modo definitivo l’equilibrio ci hanno pensato però due altre penalità rimediate dal Lugano. La prima (di Loeffel) ha tolto preziose energie a Chiesa e compagni, la seconda (ancora sul conto di Klasen) è invece stata quella che ha permesso a Lasch – che ha così finito la serata in bellezza realizzand­o una doppietta personale (nonché due assist) – di segnare la rete del k.o. a 2’47” dalla terza sirena.

Reti:

Note:

 ?? KEYSTONE ?? I bianconeri celebrano il momentaneo 1-2. Ma per loro la serata finirà in ben altro modo...
KEYSTONE I bianconeri celebrano il momentaneo 1-2. Ma per loro la serata finirà in ben altro modo...

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland