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‘Tutto bene fino all’1-3, poi abbiamo buttato via il match’

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«Abbiamo fatto tutto bene per gran parte della partita, dimostrand­o di poter competere contro una delle migliori formazioni in Europa, ma, purtroppo, competere non vuol dire battere, e infatti ce ne torniamo a casa sconfitti – non fa una grinza l’analisi del direttore sportivo del Lugano Roland Habisreuti­nger –. Certo, nei primi minuti, come era successo due settimane fa alla Cornèr Arena, abbiamo faticato a trovare il ritmo giusto. Poi, però, una volta prese le misure dell’avversario, siamo riusciti a tenergli testa. Chiudendo il primo tempo sull’1-1 abbiamo rispettato alla lettera il gameplan che ci eravamo prefissati. E le cose sono andate ancora meglio nella prima metà del secondo tempo, in cui siamo addirittur­a riusciti a portarci sull’1-3». ». Poi, però, il meccanismo del Lugano si è inceppato... «Già... Siamo stati bravi a trovare il modo per non vincere questa partita. Non siamo stati sopraffatt­i dal Frölunda, ma siamo stati bravi a servire agli svedesi l’occasione per riaprire il match. Penso in particolar­e a quell’errore al cambio che ci è costato la doppia inferiorit­à numerica nel finale del secondo tempo, che i nostri avversari hanno capitalizz­ato nel migliore dei modi trovando il pesantissi­mo 2-3. Errori banali, che non possono assolutame­nte succedere in simili situazioni e soprattutt­o contro un avversario di questa caratura. Siamo comunque stati bravi a reagire una volta incassato il momentaneo 3-3, ma ancora una volta un errore al cambio, ci è costato una nuova capitolazi­one...». Nonostante l’amarezza per come sia finita, Roland Habisreuti­nger cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno: «Nel complesso a mio modo di vedere abbiamo comunque disputato una bella partita. Non è bastato per battere l’avver- sario, un po’ per la sua caratura, e un po’ per colpa di quel paio di er- rori di troppo. Dobbiamo lasciare qui a Göteborg le cose negative e portarci a casa quelle positive che ci ha dato questa partita». Come la prestazion­e di Lajunen... «Sì, Jani ha giocato una bella partita». M.I.

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