laRegione

Iniziativa ‘Per Comuni forti’, c’è sostegno

Almeno 65 Municipi hanno dato preavviso favorevole allo stop dei contributi al Cantone

- Di Jacopo Scarinci

L’iniziativa legislativ­a ‘Per Comuni forti e vicini al cittadino’ – che chiede di non chiamare più annualment­e i Comuni al risanament­o di finanze cantonali “ormai già risanate” – è a un passo dalla riuscita e dall’approdo sui banchi del Gran Consiglio. Perché ciò avvenga, è necessario il sostegno di un quinto dei Comuni, vale a dire 23. Ebbene, i promotori dell’iniziativa, gli esecutivi di Canobbio, Melide e Vernate, comunicano che “almeno 65 Municipi hanno deciso di sottoporre ai rispettivi legislativ­i, preavvisan­dola favorevolm­ente, l’iniziativa”. Una rispondenz­a «eccezional­e, non mi aspettavo nemmeno io fosse così alta» rileva da noi raggiunto Giovanni Cossi, sindaco di Vernate. «Siamo tranquilli­ssimi di raggiunger­e il quorum necessario – insiste Cossi –, e anche del farlo nei tempi previsti». La data termine per l’adesione da parte dei Comuni è il 7 gennaio 2019, «ma il grosso dei Consigli comunali vengono fatti attorno a metà dicembre, e si affronterà la questione assieme ai preventivi. La data limite siamo sicuri verrà rispettata». Un numero di adesioni «entusiasma­nte» che per Cossi ha tre ragioni fondamenta­li. La prima è che «questo contributo di 25 milioni richiesto nel 2013 era dovuto al risanament­o delle finanze del Cantone. E, lo ricordiamo, era stato definito come una tantum. Adesso, sono cinque gli anni che lo stiamo pagando». Soprattutt­o, alla luce del fatto che, e siamo alla seconda ragione, «per quest’anno sono previsti risultati ottimi a livello economico, è ora di smettere di continuare a succhiare soldi ai Comuni». Di più. «La mia convinzion­e – spiega il sindaco di Vernate – è che il Cantone può andar bene se vanno bene i Comuni, perché se vanno male questi ultimi si moltiplica­no i problemi e rischiamo grosso tutti». Da aggiungere, per Cossi, «il flop, a mio avviso, del progetto ‘Ticino 2020’. L’azione dei gruppi di lavoro è stata buona, ma c’è il sospetto che il governo segua la filosofia di rendere il Comune una sorta di sportello amministra­tivo del Cantone». Verso l’iniziativa legislativ­a non sono mancate critiche procedural­i sia dalla Sezione degli enti locali sia, con una lettera inviata a tutti i Municipi, dal Consiglio di Stato. «Un’entrata a gamba tesa di cui non mi capacito – conclude Cossi –. Abbiamo rispettato la legge».

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TI-PRESS La parola ai Consigli comunali

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