Lauber spiega gli incontri con Infantino
Il procuratore generale della Confederazione Michael Lauber vuole rimanere a capo dell’autorità federale ed è convinto di aver agito e informato con trasparenza in merito agli incontri con Gianni Infantino, presidente della Federazione internazionale di calcio (Fifa). «Non ho paura per il mio lavoro», ha indicato ieri in conferenza stampa Lauber, annunciando di volersi ripresentare in vista della rielezione per il periodo 20202023. Il procuratore federale, in carica dal 2012, si è intrattenuto con i media dopo aver informato l’autorità di vigilanza del Ministero pubblico della Confederazione (Mpc) e gli organi competenti dell’Assemblea federale. Lauber ha difeso il suo operato anche per quanto riguarda la sospensione di Olivier Thormann, procuratore capo responsabile per le indagini sui reati economici presso l’Mpc. Non vi è alcun legame tra la sospensione di quest’ultimo e i due incontri con Infantino, ha aggiunto Lauber. Dopo l’archiviazione del procedimento penale annunciato la scorsa settimana, Thormann ha deciso di lasciare il suo posto in seno alla Procura federale. Lauber, che si rammarica della partenza, non ha però voluto commentare ulteriormente il caso, limitandosi a dire che procedura penale e regole legate al lavoro sono due cose distinte. Dal marzo 2015 l’Mpc indaga sulla Fifa per sospetta corruzione. In particolare, è stato avviato un procedimento penale in relazione all’assegnazione dei Mondiali di calcio 2018 e 2022, a cui si è aggiunto quello della giustizia americana sulla vendita di diritti televisivi da parte della Federazione di calcio europea (Uefa). Da allora l’inchiesta si è estesa a macchia d’olio, portando anche all’arresto di diversi funzionari Fifa. Attualmente sono pendenti 25 procedimenti penali a livello internazionale. Lauber è stato duramente criticato dopo che la piattaforma ‘Football Leaks’ – specializzata nel rendere pubblici documenti che mettono in luce le relazioni tra il mondo del calcio e le sue istituzioni con vari altri attori – aveva rivelato che il procuratore federale si era segretamente incontrato in due occasioni con Infantino, appena eletto a capo della Fifa, nella primavera del 2016. Nel primo incontro, Lauber voleva essere sicuro del prosieguo della collaborazione fra l’autorità federale e l’associazione calcistica. La seconda riunione – a cui ha partecipato anche Thormann – è servita a chiarire la cooperazione, ha indicato ieri Lauber ai media. ATS