Orario, obblighi più blandi
Il Consiglio di Stato è favorevole all’iniziativa Keller-Sutter che deroga ai tempi di lavoro L’esecutivo ticinese precisa però che il vincolo del salario (120mila franchi l’anno) e l’accordo scritto tra le parti devono rimanere nella legge. No al contrat
Le due iniziative parlamentari presentate negli scorsi anni per cercare di flessibilizzare l’orario di lavoro e derogare parzialmente alla registrazione delle presenze, note come ‘iniziativa Graber’ e ‘iniziativa Keller-Sutter’, dai nomi dei due parlamentari che le hanno proposte, non trovano il pieno appoggio del Consiglio di Stato ticinese. La prima, quella di Konrad Graber, è respinta senza mezzi termini mentre la seconda, quella di Keller-Sutter, trova il parere positivo dell’esecutivo ticinese. È quanto risulta dalla lettura della risposta alla procedura di consultazione avviata dalla Segreteria di Stato dell’economia. Ma andiamo con ordine. L’intenzione di Konrad Graber (Ppd), consigliere agli Stati lucernese uscente, è quella di adeguare la legislazione in vigore all’attuale mondo del lavoro e ai nuovi strumenti tecnici ed elettronici che permettono una maggiore flessibilità nella gestione delle risorse. L’obiettivo dichiarato è quello dell’ottimizzazione dell’uso della risorsa ‘tempo’ e della risorsa umana, tendendo conto delle fluttuazioni del carico di lavoro in determinati settori (ad esempio, consulenza, fiduciario, informatico eccetera). L’iniziativa, in pratica, vuole rendere più motivante il lavoro per impiegati con funzioni direttive e gli specialisti e ridurre il loro stress, responsabilizzandoli maggiormente, garantendo in questo modo la migliore conciliabilità tra lavoro, vita privata e familiare. Obiettivi, secondo il Consiglio di Stato, raggiungibili già con le attuali norme che prevedono già la possibilità di “eseguire 62 ore settimanali effettuando 17 ore straordinarie per un periodo di 10 settimane onde arrivare al limite massimo di 170 consentito dalla legge”, si legge nella risposta. Il progetto, inoltre, estenderebbe la fascia oraria giornaliera per le due categorie di lavoratori da 14 a 15 ore. L’attuazione del progetto, si spiega, implicherebbe delle difficoltà nell’attività di controllo da parte degli ispettorati del lavoro. Inoltre, l’iniziativa non è attuabile per chi lavora di notte, tenuto conto dei vincoli temporali per il lavoro notturno. E nemmeno per i settori con lavoro stagionale. Se nel settore turistico un dirigente o specialista lavora per due datori di lavoro a dipendenza della stagione – si precisa –, vi è il rischio di superare la durata massima settimanale senza poter compensare le ore in esubero. La fattispecie sarebbe difficilmente rilevabile dagli organi di vigilanza. È diverso il ragionamento per l’iniziativa Keller-Sutter, che mira allo stesso risultato abolendo la soglia di 120mila
Un gesto che potrebbe diventare un ricordo per molti più impiegati
franchi l’anno di salario, il requisito dell’esistenza di un contratto collettivo di lavoro e l’obbligo di accettare per iscritto tale facoltà (vincoli legali attuali). Un modo per estendere la cerchia dei lavoratori dispensati dall’obbligo di registrazione degli orari di lavoro. In questo caso il consiglio di Stato non si
oppone di principio a un allentamento, a patto che rimanga il vincolo dei 120mila franchi di salario lordo annuale e l’accordo scritto individuale tra le parti. Anche per questo progetto, precisa ancora il Consiglio di Stato, vale quanto sostenuto per l’iniziativa Graber, ovvero che non può essere applicato a impiegati che lavorano già in deroga del lavoro notturno o domenicale. Per entrambe le iniziative – si conclude – sarà indispensabile stabilire, a livello di ordinanza, i criteri da applicare per definire in modo oggettivo quali lavoratori esercitano funzioni direttive o sono specialisti.