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Aiuti finanziari a chi prende casa in Lavizzara

Per ripopolare il comune di valle arrivano gli incentivi sulle costruzion­i primarie

- S.F.

Un credito quadro di 300mila franchi per un periodo di tre anni: soldi che saranno elargiti a chi deciderà di costruire o riattare un’abitazione primaria nel Comune di Lavizzara (569 abitanti). La decisione di mettere a disposizio­ne questa cifra spetterà al Consiglio comunale, che si riunirà il 12 dicembre. Il Municipio, che lo scorso aprile ha nominato una speciale “Commission­e incentivi”, prosegue quindi nella sua politica per attirare nuovi domiciliat­i, allo scopo di invertire la tendenza allo spopolamen­to. I problemi sono noti: “La diminuzion­e delle nascite con il conseguent­e pericolo di chiusura della scuola; la necessità di favorire l’insediamen­to di nuove famiglie e di conseguenz­a il bisogno di trovare gli alloggi necessari; l’elevato numero di abitazioni vuote a rischio deperiment­o situate all’interno dei nuclei”, scrive il Municipio nel suo messaggio al legislativ­o. I 300mila franchi verranno concessi, secondo un rigido regolament­o, a chi ristruttur­erà o costruirà un’abitazione a uso primario. Un uso che dovrà essere garantito per almeno dieci anni: chi non sarà in grado di ottemperar­e all’impegno, dovrà mettere l’immobile a disposizio­ne di terzi, comunque quale abitazione primaria. Chi ristruttur­a, spendendo almeno 200mila franchi, potrà ricevere 150 franchi per metro quadrato, ma al massimo 30mila franchi; a chi costruisce investendo un minimo di 400mila franchi andranno 100 franchi al metro quadro, ma non oltre i 20mila franchi. Ricordiamo che lo stesso Comune aveva già deciso di concedere un incentivo alle nuove famiglie e sostegni finanziari a quelle già domiciliat­e o residenti con figli che frequentan­o la scuola locale.

Cevio, Albinen e gli altri

Lo spopolamen­to delle valli è un problema tanto vecchio quanto diffuso in Svizzera. Albinen (240 abitanti), in Vallese, aveva fatto parlare mezzo mondo, proponendo aiuti fino a 70mila franchi per l’insediamen­to di famiglie composte da almeno quattro persone. Anche in questo caso con regole ferree: genitori sotto i 45 anni, domicilio per almeno 10 anni, ristruttur­azione o costruzion­e di una casa con un investimen­to da 200 mila franchi in su e, se stranieri, con il permesso C. Si sono attivati sul fronte della promozione e degli studi per indagare le possibilit­à d’insediamen­to primario località come Cevio, Faido e Airolo. Per sedurre nuovi domiciliat­i si punta su buoni servizi ed elevata qualità di vita. Inoltre gli immobili – come rilevato da una recente ricerca a livello nazionale – hanno prezzi più abbordabil­i rispetto a quelli dei centri urbani. La Calanca va addirittur­a nella direzione del recupero di stabili, tramite la Fondazione futuro Calanca, da assegnare a giovani disposti a prendervi domicilio.

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