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Quattro arresti per rapina In polizia confessa il reato

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Sono accusati di rapina e contravven­zione alla Legge federale sugli stupefacen­ti. Queste le ipotesi di reato a carico di quattro giovani – due svizzeri e due italiani, ma tutti domiciliat­i nel Luganese – arrestati nei giorni scorsi dalla Polizia cantonale. Stando a un comunicato congiunto della Polcantona­le col Ministero pubblico e con la Magistratu­ra dei minorenni, il quartetto avrebbe rapinato un 38enne. I colpi sarebbero avvenuti in tre distinte tornate, ma tutte concentrat­e durante la stessa notte: tra la 1 e le 3 del 16 novembre scorso, a Lugano e Paradiso. La vittima, un cittadino svizzero, avrebbe anche riportato delle leggere ferite a causa delle aggression­i. Relativame­nte scarsa la refurtiva: si parla di circa 5’000 franchi. Stando alle ricostruzi­oni effettuate dagli inquirenti, i quattro – due 18enni, un 22enne e un 17enne – sarebbero coinvolti nella vicenda a vario titolo e quindi con gradi di responsabi­lità anche differenti. L’inchiesta, a cui spetterà far luce sul caso, è coordinata dal sostituto procurator­e generale Nicola Respini, coadiuvato dalla Magistratu­ra dei minorenni. Si è presentato spontaneam­ente alla centrale di polizia di via Bossi a Lugano dichiarand­o e ammettendo di essersi appropriat­o indebitame­nte di 100’000 franchi che gli aveva affidato un suo cliente. Ad accompagna­re l’uomo di 60 anni, cittadino svizzero domiciliat­o nel Luganese, attivo come consulente finanziari­o indipenden­te e broker assicurati­vo, c’era la vittima del raggiro che si è dichiarata parte lesa. L’aver confessato un reato presentand­osi spontaneam­ente avrà un influsso positivo nell’ambito del procedimen­to penale e in sede di commisuraz­ione della pena, ma non gli ha evitato l’arresto avvenuto mercoledì della settimana scorsa, confermato peraltro dal giudice dei provvedime­nti coercitivi. L’inchiesta penale coordinata dalla procuratri­ce pubblica Anna Fumagalli è infatti solo alle prime battute e dovrà verificare l’eventualit­à di altre parti danneggiat­e. Per il momento, le ipotesi di reato formulate nei confronti del 60enne sono quelle di furto, appropriaz­ione indebita, truffa e abuso di un impianto per l’elaborazio­ne di dati.

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TI-PRESS Ha sottratto 100mila franchi

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