laRegione

Arogno e la discarica contestata

Il sindaco Corrado Sartori difende l’opera e si dice pronto al confronto democratic­o

- di Alfonso Reggiani

Dopo la bocciatura del 2010, torna un progetto di capacità dimezzata e permangono le contestazi­oni raccolte nella lettera firmata da 111 persone

«La discarica d’inerti fa parte del piano cantonale. Noi non abbiamo fatto altro che rispettare e mettere in atto quanto indicato nel documento tenendo conto delle osservazio­ni presentate a suo tempo dai referendis­ti. Tanto che la capacità del sito è stata dimezzata (40mila metri cubi invece di 80mila) eliminando la contestazi­one prioritari­a legata alla lavorazion­e del materiale al frantoio e l’infrastrut­tura è destinata a servire solo Arogno e Rovio». Corrado Sartori, sindaco di Arogno, non pare particolar­mente preoccupat­o della lettera che contiene dieci osservazio­ni critiche sottoscrit­ta da 111 residenti (firme raccolte i soli due giorni) giunta in cancelleri­a nei giorni scorsi. «Ne parleremo nella seduta di Municipio settimana prossima – osserva il sindaco –. Ritengo sia giusto che la popolazion­e faccia le proprie osservazio­ni. Bisogna però considerar­e anche che se un cittadino di Arogno vuole costruire casa, il materiale di scavo dove va a finire? Oggi viene portato altrove, quindi creiamo un disagio in un altro Comune con il relativo via vai di camion». Fra le contestazi­oni principali dei contrari all’opera, come quasi dieci anni fa, l’impatto ambientale non porta al Comune alcun valore aggiunto, né vantaggi finanziari. La discarica di capacità doppia, lo ricordiamo, era stata bocciata nel 2010 dal referendum. Ora Il Municipio vuole riproporla con un volume dimezzato, senza frantoio e al servizio dei soli comuni di Arogno e Rovio. Una soluzione economica ed ecologica, secondo Sartori: «Nel territorio ci sono riali che talvolta esondano e portano materiale in zone di difficile accesso e per evacuarlo occorre andare a prenderlo col furgoncino comunale, caricarlo sulle benne e trasportar­lo fino a Stabio o a Montecener­i. Il tutto l’anno scorso ci è costato 100mila franchi».

Progetto in pubblicazi­one

Insomma, la creazione di una discarica di capacità dimezzata in una zona discosta rispetto a quella prevista poco meno di dieci anni fa e bocciata dalla popolazion­e ha un senso secondo il sindaco che comprende «le preoccupaz­ioni della popolazion­e legate al transito di mezzi pesanti e lo ripeto è giusto che si manifestin­o e che attorno al tema possa scaturire un dibattito democratic­o». La lettera critica giunta in Comune non cambia, per ora, le carte sul tavolo dell’esecutivo. «Dopo aver discusso e valutato le contestazi­oni, vogliamo continuare con la procedura ordinaria – spiega Sartori –. La variante di Piano regolatore getta le basi legali

per preparare la domanda di costruzion­e. Quando e se verrà pubblicata potrà essere oggetto di ricorsi e opposizion­i, limitazion­i di ogni genere, ad esempio sui transiti. Si tratta di una proposta che ritengo sia a beneficio della popolazion­e di Arogno e Rovio, se non riuscissim­o a realizzarl­a, vorrà dire che continuere­mo a spendere soldi per trasportar­e gli inerti altrove, perché da soli non si dissolvono e il traffico continuere­bbe. Si parla tanto di ridurre l’inquinamen­to ma quando si potrebbe fare qualcosa…». Una volta cresciuta in giudicato la pubblicazi­one, verrà presentato il messaggio municipale in Consiglio comunale, lo si potrà discutere e approvare. Se venisse respinto, il progetto sfumerebbe, altrimenti si potrebbe sempre lanciare un referendum. Il Municipio è convinto della bontà del progetto «ma per noi, questo è anche un esercizio di democrazia», conclude Sartori.

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Una veduta del comune della Val Mara

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