L’oscurità come cassa di risonanza
Sabato parte la sesta stagione di ‘Suoni al buio’ di Sandro Schneebeli, con appuntamenti per famiglie
La musica ascoltata al buio è molto più penetrante, il suo ascolto è più «intenso, perché senza alcuna distrazione», ci racconta Sandro Schneebeli, quando gli chiediamo che differenza ci sia fra un ascolto nell’oscurità e uno in condizioni “normali”. Il musicista, compositore e produttore svizzero, attivo da oltre vent’anni, ce lo assicura dopo i riscontri positivi ricevuti in diversi anni di proposta di “Suoni al buio”, giunti quest’anno alla sesta stagione (i primi appuntamenti sono in calendario questo fine settimana, ma ci arriveremo dopo), con alcune date dedicate a esibizioni per famiglie. La nuova serie di appuntamenti ci ha dato lo spunto per fare una breve chiacchierata con l’artista – che sarà accompagnato dal polistrumentista Max Pizio – e scoprire come questo diverso approccio alla musica possa anche essere terapeutico. L’esperienza dell’ascolto al buio, non è solo uditiva, ma coinvolge anche altri sensi, come il tatto: «I partecipanti devono dare fiducia, oltre che al progetto, anche alle nostre guide cieche» che hanno il compito di accompagnare ciascun partecipante al proprio posto. Soprattutto, spiega Schneebeli, nel pubblico avviene «una maggiore interiorizzazione del luogo: non ci sono distrazioni visive; il contatto, con se stessi, parte dall’interno». Prima della musica, infatti, si vive una condizione di tensione, che le prime note sciolgono permettendo così allo spettatore di ascoltare per un’ora il concerto senza alcuna distrazione. Sempre alla ricerca di nuovi, freschi e particolari modi di esprimere e proporre i brani musicali, il musicista ci racconta che l’idea dei concerti al buio è nata dopo lo scambio di due chiacchiere con un amico che aveva fatto l’esperienza di una cena al buio. «Mi aveva buttato là l’idea scherzosamente, ma io l’ho raccolta seriamente». E da lì, “Suoni al buio” è diventato uno dei suoi progetti principali (il progetto pilota risale a 7 anni fa ed era stato lanciato con Unitas Ticino). Riscontrando un impatto toccante e affascinato nelle persone, Schneebeli ha portato avanti questa iniziativa, convinto che in un contesto di continuo bombardamento visivo avrebbe potuto portare un messaggio: «Spegnere tutto, anche la luce, e [farci; ndr] trasportare nel mondo sonoro» del suo repertorio, attraverso «un approccio meditativo» che caratterizza un ascolto diverso, assoluto, «con benefici che potremmo definire terapeutici». Il ricordo di Sandro vola a un concerto di qualche anno fa, cui prese parte un bambino terrorizzato dal buio. Lo aveva portato lo zio (che in seguito gli ha raccontato l’aneddoto), che non sapeva della paura del nipote fino a che questi, in panico e sulla soglia della sala, gliene aveva parlato. Ma questa storia ha un lieto fine: tempo dopo, «lo zio è tornato a uno dei miei concerti e mi ha raccontato che il nipote dopo quella volta non aveva più paura del buio. Per il bambino è stata un’esperienza positiva». Da questo episodio, è nata l’idea di proporre concerti al buio per famiglie con bambi-
ni; senza dimenticare che può essere anche una bella occasione per sensibilizzare i bambini sulla cecità.
Il giro del mondo in cinque date
Il repertorio della sesta stagione di “Suoni al buio” propone i brani dell’album di recente pubblicazione “Frequenza 432”, titolo che si rifà alla misura in herz usata in passato per accordare gli strumenti – oggi a 440 – che era detta “frequenza aurea”: «A livello d’ascolto inconscio, la sensazione è di maggiore coinvolgimento; il suono è più caldo», chiosa. Il calendario dei concerti prevede 5 date e 3 luoghi in Ticino. Al Teatro Foce (Lugano): sabato 24 novembre, primo concerto alle 18 e secondo alle 21; domenica 25, concerto dedicato alle famiglie, alle 14. Al Teatro Paravento di Locarno: sabato 8 dicembre, alle 18 e alle 20.30; “Suoni al buio Family”, domenica 9, alle 14. Infine, quinto appuntamento a Croglio, Allocale, sabato 19 gennaio 2019, alle 20.30. La prenotazione è obbligatoria perché i posti sono limitati a 50 persone, affinché l’esperienza sia intima e ci sia il tempo per riempire la sala. Informazioni: