‘-5%, taglio neutro per i Comuni’
Vitta (Dfe) all’Associazione comuni ticinesi: ‘Se cala il moltiplicatore cantonale, per voi niente perdite’ E sull’iniziativa ‘Per Comuni forti’, Gobbi (Di) e Dafond (Act): ‘C’è una Piattaforma di dialogo creata apposta’
L’abbassamento del 5 per cento del moltiplicatore cantonale, ipotesi al vaglio come misura nell’ambito della Riforma fiscale federale, «ai Comuni non costerebbe un franco». Lo ha ricordato ieri sera Christian Vitta, direttore del Dipartimento finanze ed economia (Dfe), intervenendo all’assemblea generale dell’Associazione dei comuni ticinesi (Act) convocata nella sala del Consiglio comunale di Lugano. Questo perché «il moltiplicatore cantonale incide unicamente sugli introiti delle finanze del Cantone – ha continuato Vitta –. C’è un imponibile, e su questo imponibile il Comune applica il suo moltiplicatore». Ma l’imponibile resta sempre il medesimo, indipendentemente da quale sia il moltiplicatore cantonale. Detta semplice: «La riduzione del 5 per cento del moltiplicatore è stata pensata per dare una risposta alle richieste di sgravi fiscali arrivate da quasi tutti i partiti – ha annotato davanti ai rappresentanti dei Comuni il direttore del Dfe –, e allo stesso tempo senza provocare perdite alle finanze comunali». L’unica strada percorribile? «Sì, l’unico modo di sgravare le persone fisiche senza che si verifichino ammanchi nelle entrate comunali è questo. Se si vanno a toccare le aliquote, si va a toccare anche l’imponibile e l’effetto si registra anche per i Comuni». Ipotesi, questa, che ha concluso Vitta «si applicherebbe anche alle aziende, andando ad agire con effetti positivi nella concorrenza tra Cantoni che è sempre più accresciuta». Convitata di pietra, ma solo perché non all’ordine del giorno, l’iniziativa legislativa ‘Per Comuni forti e vicini al cittadino’ con promotori i Municipi dei Comuni di Canobbio, Melide e Vernate che da ieri, lo ha annunciato la Rsi, può contare sull’appoggio – va da sé, pesante – del Municipio di Lugano. Il capofila degli iniziativisti, il sindaco di Vernate Giovanni Cossi, è tornato alla carica sul tema. Dopo aver definito la presa di posizione critica del Consiglio di Stato come una “entrata a gamba tesa” (vedi edizione di ieri), ha attaccato frontalmente l’Act e i suoi vertici affermando che «l’associazione si è politicizzata ed è diventata filogovernativa». La giustificazione di tanto ardore sta nel fatto che per Cossi «l’Act non dice nulla e non si è schierata a favore». Le risposte non sono mancate. Norman Gobbi, direttore del Dipartimento istituzioni, interpellato dalla ‘Regione’ a margine dell’assemblea, ha rilevato come «le dichiarazioni di Cossi sono forti ma parziali, perché prende in considerazione solo una parte del discorso. I Comuni, grazie a diverse misure inserite nel piano di risanamento delle finanze cantonali, hanno aumentato le proprie risorse. Tant’è che oggi i Comuni finanziariamente sono solidi». È vero, ha concesso Gobbi, «che bisogna mettere ordine». Ma si può farlo «rispettando un accordo che abbiamo fatto tra Cantone e Comuni attorno alla Piattaforma di dia-
Il presidente dell’Act Felice Dafond
logo, il non mettere in atto misure unilaterali. Questa lo è. Evidentemente è legittima, ma va contro lo spirito del dialogo e la costruzione di un rafforzamento del ruolo dei Comuni nel nostro Cantone». Dello stesso avviso Felice Dafond, presidente dell’Act. «Al centro di tutto c’è il progetto di riforma ‘Ticino 2020’, ed è attorno a questa discussione che si possono portare idee, proposte, suggerimenti». Niente fughe in avanti quindi, «per consentire un dialogo che vede i Comuni disponibili e speriamo, sempre, anche il Cantone». Comuni sempre più protagonisti del dibattito, ad ogni modo. Sia numericamente, «nel 2018 siamo arrivati ad avere 93 soci sui 115 Comuni, e dal 1° gennaio 2019 ci raggiungerà anche Paradiso», sia nella forma, che spesso si fa sostanza. 24 sono state le prese di posizione pubblicate nel corso dell’anno, con il piccolo rammarico «che non hanno avuto molto seguito». Ma il dialogo c’è, e «continuerà ad esserci».