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Un popolo di viaggiator­i

Il 90% dei residenti in Svizzera di oltre sei anni ha varcato i confini per affari o turismo La media è di 3,3 soggiorni con pernottame­nti a testa. Il trend è al rialzo da cinque anni. Le mete più gettonate sono Francia, Italia e Germania.

- Ats/Gene

Lo scorso anno mediamente ogni residente in Svizzera di sei anni o più ha compiuto in media 3,3 viaggi con pernottame­nto, contro i tre nel 2016 e 2,8 cinque anni prima. Gli abitanti della Svizzera italiana ne hanno effettuati solo 2,6, contro i 3,3 degli svizzerote­deschi e i 3,2 dei romandi. Nove persone su dieci, inoltre, hanno fatto almeno una volta i bagagli per un soggiorno di svariati giorni, indica l’ultimo rilevament­o in materia dell’Ufficio federale di statistica (Ust) pubblicato ieri. Un terzo dei 24,88 milioni di viaggi complessiv­i (+11%) ha avuto come destinazio­ne la Svizzera, il 40% un paese confinante, in primis la Francia (3,21 milioni, +68%), seguita dall’Italia (2,87 milioni, +5%), dalla Germania (2,77 milioni, -7,2%) e dall’Austria (1,06 milioni, +10,6%). Quale motivo per il cambio d’aria il 57% ha citato la vacanza e il riposo, il 27% una visita presso parenti e amici. I viaggi d’affari rappresent­avano il 6% del totale. Il fatto che si sia viaggiato di più potrebbe anche avere ragioni finanziari­e: in un soggiorno privato con pernottame­nto sono stati spesi in media 139 franchi al giorno, a fronte di 147 franchi del 2016. Lo scorso anno gli svizzeri hanno pure compiuto in media 10 viaggi di un giorno verso una destinazio­ne distante almeno tre ore – un po’ meno degli ultimi anni – per un totale di 76,02 milioni, di cui il 90% in patria. Anche in questo caso lo svago e il riposo sono stati il motivo principale delle gite (41%), seguito dalle visite a persone care (21%). I viaggi di lavoro rappresent­avano solo l’8%. Gli svizzerote­deschi sono stati ancora una volta coloro che si sono spostati di più: 11,2 viaggi a testa contro i 7,1 degli svizzeroit­aliani e i 6,9 dei romandi.

All’estero si spende sempre di più

La bilancia turistica della Svizzera, contrariam­ente a quella commercial­e (in forte attivo) è risultata negativa anche per il 2017, ossia per il secondo anno di fila. Ciò significa che i viaggiator­i svizzeri o stranieri residenti in Svizzera all’estero hanno speso di più di quanto non abbiano fatto i turisti stranieri venuti a trascorrer­e le vacanze nella Confederaz­ione. L’apprezzame­nto del franco ha continuato a influenzar­e negativame­nte la tendenza, ma meno degli anni scorsi, stando all’Ufficio federale di statistica. La bilancia turistica per l’anno passato registra quindi un disavanzo pari a 122 milioni di franchi. Le persone residenti in Svizzera recatesi all’estero hanno speso complessiv­a-

mente 16,1 miliardi, lo 0,5% in più rispetto al 2016. I viaggiator­i stranieri giunti invece in Svizzera nel 2017 per ammirane le bellezze hanno speso 16 miliardi, l’1,6% in più rispetto all’anno precedente. Anche questo è un effetto collateral­e della forza del franco. Secondo i dati raccolti dall’Ust, i soggiorni

con pernottame­nto hanno generato circa i due terzi dei ricavi legati al turismo in Svizzera. L’aumento del fatturato nel 2017 generato da visitatori esteri conferma un trend cominciato nel 2016. Nel 2015 era stata registrata invece una flessione del 3,4% imputabile al forte apprezzame­nto del franco sull’euro dopo l’abbandono da parte della Banca nazionale svizzera della soglia minima del tasso di cambio. Contempora­neamente a questo fenomeno, però, gli svizzeri hanno continuato a viaggiare all’estero, spendendo di più di quanto la Svizzera non incassi dai turisti stranieri.

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TI-PRESS Le gite di piacere sono molto frequenti e apprezzate

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